Battaglia per una chiesa in Bahrain – Vatican Insider

Polemiche tra il clero sunnita e il sovrano del regno mediorientale. A rischio la poca libertà religiosa che permette ai cristiani di poter professare il proprio credo nel nascondimento

Marco Tosatti

Il progetto di costruzione della più grande chiesa cattolica nella penisola arabica – nel piccolo regno del Bahrain (“Due mari”, in arabo) sta scatenando una guerra religiosa fra il clero sunnita e il sovrano, oltre, naturalmente ai cristiani della regione, obbligati a vivere la loro fede in maniera discreta se non clandestina. Il Bahrain ha una tradizione di limitata tolleranza religiosa, in una regione dove chi non è islamico è soggetto a ogni tipo di limitazioni e discriminazioni.

Il Bahrain è un piccolo Paese a maggioranza sciita (circa il 70%) governato da una minoranza sunnita. Il sovrano nei mesi scorsi, dopo aver fronteggiato inutilmente una “primavera araba” locale, è riuscito ad averne ragione grazie all’aiuto militare dell’Arabia Saudita, il “Grande Fratello” della regione.

Nell’area vivono diversi milioni di cristiani; in maggioranza provenienti dall’Estremo Oriente, ma anche arabi, originari dell’Iraq dell’Iran e del Libano, e molti di loro sono nati in Bahrain, come anche ebrei e hindu. Il Vaticano ha deciso di creare un nuovo distretto apostolico, che dovrebbe coprire il Bahrain, il Qatar, il Kuwait e l’Arabia Saudita, dove ogni tipo di manifestazione religiosa cristiana è proibito e punito severamente. La chiesa in costruzione fa parte del progetto; e in effetti il “quartier generale” dell’amministratore apostolico, attualmente in Kuwait, dovrebbe spostarsi in Bahrain.

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