Belgio, arriva l’eutanasia per Alzheimer

di Tommaso Scandroglio

L’esempio si adatta bene alla stagione: se fate rotolare una palla di neve a valle questa diventerà una valanga. E’ quello che sta accadendo in Belgio. Nel 2002 il Parlamento belga confeziona una bella palla di neve sull’eutanasia rendendola legittima, ma solo a “beneficio” dei maggiorenni. Poi negli anni la palla di neve è arrivata sino a valle trasformandosi in slavina: a breve l’eutanasia potrà essere offerta come “servizio” anche ai minori e chi è affetto da Alzheimer. Questa è la proposta di legge presentata di recente dal Partito socialista e che con buona probabilità passerà in Parlamento perché già ora ha ricevuto l’appoggio da diversi partiti di destra e dai verdi. “Si tratta di aggiornare la legge per tener conto in modo migliore di alcune situazioni drammatiche, di storie estremamente dolorose (…) di fronte alle quali non possiamo restare senza risposta”, ha spiegato il presidente del Partito socialista Thierry Giet. L’inferno è lastricato da buone intenzioni, tra le quali spiccano quelle pietose.

Il Belgio è l’ennesimo esempio di un teorema ormai verificato innumerevoli volte sul piano pratico: legittimate una pratica iniqua recintandola con infiniti paletti e vedrete che tempo qualche anno questi paletti uno alla volta salteranno tutti.

Ciò che è successo in Belgio, dove già una persona su cento muore per una pratica eutanasica, è un fenomeno sociale e culturale che nasce e si sviluppa intorno ad alcuni principi cardine del pensiero mortifero di carattere squisitamente eugenetico.

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