Benetton chiede scusa al Papa

 Il tema del perdono è profondamente inattuale. Ed incompreso, peraltro, poiché sovente scade nel perdonismo. L’idea diffusa secondo cui la Chiesa e il suo popolo, diffusori di un messaggio teso alla comprensione debbano allora fingere di non vedere errori, offese, sopraffazioni, è decisamente fuorviante. E così, dinanzi a contenziosi legali in cui appaiono i religiosi, si storce il naso. Ma in realtà è proprio quando si mette di fronte all’errore commesso,l’altro, che si continua a proporre una testimonianza.

A tal proposito, si è concluso, qualche giorno addietro, il contenzioso legale tra Benetton e la Santa Sede. Tutto era iniziato, nel novembre scorso, con la pubblicazione di un’immagine raffigurante Benedetto XVI che bacia l’ imam egiziano Al-Azhar. Il fotomontaggio, esposto anche in prossimità del Vaticano, faceva parte della campagna pubblicitaria Unhate (senza odio), che però potrebbe essere ribattezzata “Unrespect” (senza rispetto) dato che si è presentata come un’offesa ai cattolici tutti oltre che al Pontefice, in primis. L’arte infatti non esula dai criteri di rispetto e legalità.

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