Birmania: un paese in pericolo

Sale la tensione in Myanmar (o Birmania), scontri tra buddisti e musulmani in uno stato del nord. I militari sembrano trarne giovamento, rallentando il processo democratico. I cristiani della zona vivono nella paura.

Vi avevamo parlato del Myanmar e della chiesa birmana in un articolo di aprile, nel quale ci chiedevano se il seggio conquistato alla Camera dall’attivista San Suu Kyi significasse qualcosa in termini di maggiore democrazia nel paese e minori discriminazioni per i cristiani. Ebbene, non è passato molto e la situazione si è fatta già incandescente.

Scontri tra buddisti e musulmani
birmania_bimbi.jpgUn’ondata di violenza tra buddisti e musulmani ha provocato una decina di morti, svariati feriti e centinaia di edifici danneggiati nello stato nord occidentale di Rakhine (confine con Bangladesh). Il mese scorso una donna sarebbe stata stuprata e uccisa da 3 giovani musulmani  e questo crimine avrebbe innescato una rappresaglia furiosa da parte di una folla inferocita di 300 buddisti, la quale avrebbe assalito un pullman carico di pellegrini musulmani, uccidendone 10. Di seguito, secondo le ricostruzioni di diversi testimoni, circa mille musulmani  (del gruppo etnico dei “Rohingya”) avrebbero attaccato i villaggi e le case dei buddisti, soprattutto nei centri di Maungdaw e Buthidaung, uccidendo almeno 7 persone, ferendone a decine e devastando centinaia di abitazioni. E’ tale l’escalation di violenza che le autorità hanno annunciato il coprifuoco in 4 città – tra le quali la capitale dello stato nel nord del paese, Sittwe – e dispiegato truppe dell’esercito. Anche se gli scontri tra buddisti e musulmani si verificano periodicamente in Myanmar, soprattutto nello stato del Rakhine che è un punto di particolare frizione tra gruppi etnici, questa ondata di violenza preoccupa. Naturalmente c’è chi vede in tutto questo una manovra dell’esercito che non sembra disposto a lasciare il potere in favore di una Birmania democratica.

E i cristiani?
Sappiamo che tutto questo tocca il cuore della Chiesa in questa zona del paese. Molti cristiani ne subiscono le conseguenze. L’abitazione di un credente è stata data alle fiamme durante gli scontri. L’instabilità, le violenze e la ferocia che serpeggia tra musulmani e buddisti rende la vita dei cristiani rischiosa, esponendoli a continui pericoli.

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