BLASFEMIA/ Bhatti: Rimsha Masih, una sentenza storica ma il Pakistan sta sprofondando

INT. Paul Jacob Bhatti
mercoledì 23 gennaio 2013

La Corte suprema del Pakistan ha confermato che Rimsha Masih è innocente, come aveva stabilito l’Alta corte alcune settimane fa. La minorenne, affetta da problemi mentali e incapace di esprimersi correttamente, era stata accusata di blasfemia dopo che nel suo zaino erano state trovate delle pagine di Corano bruciate. Il suo accusatore, l’imam fondamentalista Khalid Jadoon Chishti, è a sua volta incriminato per blasfemia in quanto avrebbe dato fuoco a un Corano per fabbricare delle false accuse contro la ragazzina. Ilsussidiario.net ha intervistato Paul Bhatti, ministro per le Minoranze religiose del Pakistan.

Qual è il significato di questa sentenza nell’attuale contesto che si trova a vivere il Pakistan?
La sentenza della Corte Suprema ha annullato la causa relativa a Rimsha Masih, dando ragione all’Alta Corte. Lo ritengo un fatto positivo, dopo alcune premesse che mi avevano preoccupato. L’attuale governo del Pakistan sta incontrando diversi problemi, e nello stesso tempo dopo il ricorso alla Corte suprema presentato dagli accusatori di Rimsha ci sono stati lasciati solo due giorni per difendere la ragazza. L’esito della sentenza poteva essere imprevedibile, ma siamo riusciti a gestire bene la situazione.

Quali sono le premesse per le quali era preoccupato?
In questi giorni si sono tenute delle imponenti manifestazioni nella capitale Islamabad. Un imam ha chiesto le dimissioni del governo pakistano e un cambiamento radicale a livello nazionale. C’è stato un sit-in con 100mila persone di fronte all’assemblea del Pakistan, che ha creato una situazione molto difficile. I manifestanti hanno accusato il governo di essere corrotto, di non essere stato in grado di dare sicurezza al popolo né di promuovere la democrazia nel Paese.

Che cosa c’entra tutto ciò con la vicenda di Rimsha Masih?
Proprio nel momento di massima tensione ci è arrivata la notifica del ricorso su Rimsha. Secondo gli accusatori, la ragazza è stata assolta solo grazie al mio intervento. In pratica sono stato accusato di avere messo in atto una manipolazione dell’inchiesta attraverso la macchina governativa, senza il cui intervento Rimsha non sarebbe stata assolta. Sono stati momenti drammatici, ho temuto che la Corte suprema si lasciasse condizionare da questo clima, grazie a Dio invece con l’assoluzione tutto si è risolto per il meglio.

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