Boko Haram: rapite altre 60 ragazze  | Mondo | www.avvenire.it

Sono per lo meno 60 le ragazze rapite nella regione di Adamawa nel nord est del paese dal gruppo islamista Boko Haram: 40 sono di Waga Mangoro e altre 20 di Grata. Fonti locali – scrive l’agenzia Misna – hanno confermato che l’area era da circa due mesi sotto il controllo dei ribelli. Abitanti di Wagga hanno detto che un centinaio di uomini di Boko Haram fortemente armati è entrato nel villaggio e ha cominciato a sparare e poi ha bruciato case e negozi. I miliziani hanno ucciso due uomini e portato via le ragazze. I ribelli si trovano tuttavia nell’area. Questo ulteriore rapimento mette in dubbio le trattative per il rilascio delle duecento ragazze di Chibok rapite lo scorso aprile.

L’esplosione di una bomba in una stazione di autobus nel nord della Nigeria, nello Stato di Bauchi, ha ucciso cinque persone e ne ha ferite una decina. La zona è una di quelle più interessate dalle violenze di Boko Haram e l’evento è l’ennesimo che sembra smentire la pretesa del governo di aver firmato un cessate il fuoco con il gruppo fondamentalista di matrice islamica. La deflagrazione è avvenuta nella tarda serata di mercoledì. Gli attentati alle stazioni di pullman sono una sorta di marchio di riconoscimento del gruppo terroristico che in un duplice attacco a un terminal alla periferia della capitale Abuja, ad inizio dell’anno, uccisero quasi 100 persone.

Venerdì la presidenza e i militari hanno annunciato a sorpresa la sigla di una tregua con Boko Haram, ma l’attendibilità dell’accordo è stata fortemente messa in discussione da una serie di violenze avvenute negli ultimi giorni. Tra l’altro, uno stretto collaboratore del presidente
Goodluck Jonathan ha annunciato anche l’imminente rilascio
delle 219 studentesse rapite il 14 aprile in una cittadina nel nord-est del Paese, Chibok; ma come per il cessate il fuoco, anche su questo fronte non c’è stata alcun segnale che abbia confermato l’annuncio.

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