Brutta addormentata – [ Il Foglio.it › La giornata ]

Bellocchio sbaglia sceneggiatura e attori nel suo film ideologico su Eluana. Si salva solo una scena

“Il film di denuncia ha fatto il suo tempo”, dichiara Marco Bellocchio, aggiungendo la raccapricciante annotazione che “il genere ha fatto grande il cinema italiano”. Ora che il cinema italiano è un po’ più piccolo, prosperano i film ideologici e da dibattito come “Bella addormentata”. Non ci fossero le polemiche, o i litigi tra quelli che son pro e quelli che son contro a prescindere, il manufatto si potrebbe pacificamente archiviare tra i titoli poco riusciti del regista che debuttò con “I pugni in tasca” nel 1965. Meglio ancora se la provincia e la regione non avessero avuto da ridire sulle scelte della Film Commission del Friuli. Ci saremmo risparmiati un lancio pubblicitario pari soltanto a quello (gratuito e ossessionante) che ha accompagnato il film di Marco Tullio Giordana sulla bomba di Piazza Fontana e il film di Daniele Vicari sulla scuola Diaz di Genova.

Capita a tutti di sbagliare una sceneggiatura, inzeppandola di scene madri che vorrebbero essere problematiche, e invece al più offrono frasi da mettere tra virgolette nei titoli dei giornali. Capita di moltiplicare i personaggi, su uno sfondo realistico come gli ultimi giorni di Eluana Englaro, nel tentativo di dimostrare che il film a tesi non è tale: “C’è perfino un risveglio, come potete dire che sono schierato, ho messo il raggio di speranza”.

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