Burke alla Marcia per la vita 2013 | Tempi.it

aprile 25, 2013 –  Benedetta Frigerio

«Siamo cittadini come tutti e come tutti dobbiamo promuovere il bene comune, senza aspettare che a dircelo siano le conferenze episcopali»

Il cardinale Raymond Burke, prefetto del Supremo tribunale della Segnatura apostolica, ha rilasciato un’intervista al portale internazionale pro-life Lifesitenews.com. Burke, noto anche per l’impegno nella difesa della vita dal concepimento fino alla morte, ha fatto riferimento alle manifestazioni sulla famiglia che hanno attraversato Parigi in questi giorni e a quelle che cominciano a contare numeri importanti anche in Italia. Il cardinale, già l’hanno scorso, aveva sfilato per le strade di Roma insieme a 15 mila persone alla Marcia per la Vita. E ha spiegato perché ci andrà anche il 12 maggio prossimo.

PROMUOVERE IL BENE COMUNE. «Credo che in alcuni posti ci sia grande esitazione da parte dei prelati a coinvolgersi in manifestazioni pubbliche. Quasi fosse percepita come una sorta di attività politica che un prete non deve intraprendere». Per il cardinale questo è un fraintendimento, perché «è una questione di bene comune, di dargli rilevanza. Non è una manifestazione politica per questo o quel candidato, non è politica di parte, è un bene a tutti i livelli».
Burke ha citato l’enciclica di Benedetto XVI, Caritas in Veritate, ricordando che «il primo punto della giustizia sociale è il diritto alla vita». Nell’enciclica, di cui il cardinale ha ripercorso diversi passi, si parla della «piaga dell’aborto», dell’eutanasia, della selezione eugenetica. La contrarietà a queste pratiche, secondo il prelato, va ribadita di continuo e questo è il compito dei vescovi, «e non solo di dire, ma di incoraggiare le persone ad agire pubblicamente e a manifestare attivamente secondo il proprio desiderio e il rispetto della legge morale». Anche perché, in una società pluralistica si può legittimamente richiedere che ciò che è universale, come la legge naturale, venga riconosciuto dai legislatori, ha precisato Burke.

IL POPOLO HA BISOGNO DI PASTORI. Per quanto riguarda le indicazioni delle Conferenze episcopali, «esse sono utili – ha chiarito il cardinale – ma non si può stare ad aspettare siano date su ogni specifica questione prima di muoversi». Infatti, ha ribadito il porporato, la legge naturale e il magistero parlano già chiaro ed è un dovere e un diritto promuoverli sempre: «Alcune direttive operative ci mettono anni ad essere date, ma ciò non impedisce la attività dei singoli».
Il cardinale ha poi accolto come un buon auspicio il crescente numero di vescovi partecipanti alla Marcia per la vita di Washington che, nonostante il blackout dei media, vede sempre più partecipanti. Infine, ha ricordato che «il popolo ha bisogno di pastori. Questo è il vero punto». Pertanto anche i laici devono cercare «nelle parrocchie e nelle diocesi i loro preti e vescovi e chiedergli di essere guidati, soprattutto in difesa di questa istanza (la difesa della vita, ndr) così critica».

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