Burkina Faso. Cristiani trucidati da jihadisti durante una processione

Il giorno dopo la strage in una chiesa di Dablo, una comunità a Zimtenga è stata attaccata durante una processione mariana: quattro sono stati uccisi, la statua della Madonna fatta a pezzi

QUATTRO MORTI, LA STATUA DISTRUTTA

Decine di cristiani del villaggio di Singa stavano portando ieri in processione una statua della Madonna al vicino villaggio di Kayon. Sulla via del ritorno sono stati intercettati a metà strada da un gruppo di uomini armati che, dopo aver lasciato scappare i minori, ha fermato quattro uomini cristiani, assassinandoli a sangue freddo. Dopo averli uccisi, hanno preso la statua della Madonna e l’hanno ridotta in mille pezzi.

La strage è avvenuta mentre a Dablo monsignor Théophile Nare, vescovo della diocesi di Kaya, stava officiando le esequie dei sei cristiani uccisi nell’attacco alla chiesa parrocchiale. Due settimane fa, una chiesa protestante è stata invece attaccata e bruciata a Silgadji. Sei cristiani sono stati uccisi.

«I CRISTINA SONO ORMAI UN BERSAGLIO»

Il numero di attacchi da parte di terroristi islamici nel paese dell’Africa occidentale è aumentato esponenzialmente negli ultimi anni. Secondo l’Armed Conflict Location & Event Data Project (Acled), Al Qaeda, Stato islamico e il gruppo locale Ansarul Islam ne hanno effettuati almeno 12 nel 2016, 33 nel 2017 e 158 nel 2018. Dal 2015, almeno 350 persone sono morte nelle violenze.

Pierre Macqueron, responsabile dell’informazione di Aide à l’Église en Détresse, ha dichiarato al Figaro:

«In Burkina Faso i cristiani, locali o stranieri, cattolici o protestanti, sono diventati un bersaglio: si registrano molteplici attacchi, rapimenti, intimidazioni e minacce. In Burkina Faso la Chiesa è ormai perseguitata. In molti parti del territorio le messe non possono più essere celebrate; gruppi jihadisti passano di villaggio in villaggio a minacciare gli abitanti di convertirsi all’islam, chiudono i luoghi di culto cristiani, ma anche scuole e cliniche. Alle frontiere del paese, ma anche nella capitale Ouagadougou gli attacchi si moltiplicano. Davanti a questa immensa crisi, la Chiesa locali si dice pronta a pagare il prezzo della sua fede in Cristo. E noi, che cosa faremo?».

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