Camerun: i pericoli arrivano dalle zone di confine

Almeno 25 persone sono state uccise, tra cui un Pastore, da una serie di attacchi nel nord del Camerun alla fine di luglio. Gli attacchi, insieme ad un alto numero di rapimenti, hanno fatto crescere il timore che l’area stia diventando un nuovo campo di battaglia per il gruppo fondamentalista islamico nigeriano dei Boko Haram

In un attacco effettuato fra il 24 e il 25 di luglio nei pressi della cittadina di Kamouna, a 7 km da Bargaram, nel nord del Camerun, il pastore Jean Marcel Kesvere è stato rapito. Poche ore dopo la sua famiglia ha scoperto che era anche stato ucciso. Il suo corpo, quasi irriconoscibile, è stato ritrovato solo la sera di lunedì 28 nascosto da un cespuglio.

Recentemente, i governi della regione (Niger, Ciad, Camerun e Nigeria) hanno preso l’impegno di istituire una forza congiunta per combattere il gruppo Boko Haram che sempre più sta allargando la sua influenza in tutte le zone di confine. Ma, per ora, la setta radicale, responsabile, tra le altre cose, anche del rapimento di circa 200 ragazze della scuola di Chibok, continua nel suo piano di follia omicida.

Il Pastore Kesvere, di 45 anni, era nato in Camerun, aveva studiato nel vicino Ciad ed era tornato a Bargaram dove guidava una chiesa locale da più di due anni. Ha lasciato la moglie e otto figli.

Il rapimento e l’assassinio del Pastore Kesvere ha gettato la comunità cristiana in uno stato di shock. “Siamo in grande dolore per la perdita di un fratello dedicato al suo servizio”, dice un membro della chiesa, la cui identità non può essere rivelata per ragioni di sicurezza.

La regione ha visto un certo numero di rapimenti mirati di stranieri (missionari, turisti, lavoratori, ecc) negli ultimi mesi. La maggior parte di loro sono stati rilasciati dopo il pagamento di un riscatto. Ma questo è il primo caso di rapimento che prende di mira un responsabile di chiesa locale.

Tuttavia questo non è il primo caso di violenza a cui è stata sottoposta la Chiesa camerunense negli ultimi mesi.

Il 7 giugno, nella città di Gorsi Tourou, otto membri appartenenti ad alcune chiese locali sono stati uccisi e quattro chiese sono state bruciate.

Il 22-23 maggio alcuni uomini armati hanno attaccato il villaggio di Biboumza, vicino al confine con la Repubblica Centrafricana. Secondo fonti locali, 4 abitanti del villaggio sono stati uccisi e 56 feriti durante l’attacco; una chiesa e diverse case sono state bruciate. Gli assalitori, sospettati di essere Mbororos Fulani, un gruppo vicino ai Séléka, hanno detto di voler “vendicare” i fratelli musulmani della Repubblica Centrafricana.

Il Camerun non compare nella WWList2014 (la lista dei 50 paesi in cui i cristiani sono maggiormente perseguitati), ma confina con due Stati, la Nigeria e la Repubblica Centrafricana dove i cristiani sperimentano frequentemente la persecuzione. Sarà necessario, nei prossimi mesi, monitorare attentamente l’evolversi della situazione.

Fonte: Camerun: i pericoli arrivano dalle zone di confine.

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