CATALOGNA – Approvata legge liberticida “contro l’omofobia” | Radici Cristiane

Il parlamento catalano ha approvato lo scorso 2 ottobre una legge contro l’omofobia, legge che prevede tra l’altro un duro regime sanzionatorio per chiunque discrimini la galassia di gay, lesbiche, bisex, transex ed intersex.

Vi si è giunti dopo un iter controverso e due affossamenti in aula, nonostante il voto assolutamente contrario del Partito Popolare e le acrobazie dell’Udc, impegnato a recepirne solo una parte e scartarne un’altra, come al mercato. Ciò che più sconvolge, tuttavia, è un altro aspetto ovvero che la normativa, rimasta in stand by dopo il ricorso del Pp davanti al Consiglio delle Garanzie Statutarie, impone per la prima volta l’inversione dell’onere della prova ovvero l’imputato è colpevole fino a prova contraria: sconcertante!

Al punto da spingere i Popolari a definirne «non necessario», «ideologico» ed «altamente interventista» il testo, aspramente criticato anche dai Vescovi catalani e da alcune organizzazioni cattoliche, considerando come esso «brindi ai privilegi» della lobby omosessuale, privilegi viceversa negati «ad altri gruppi a rischio di discriminazione», obbligando peraltro scuole e università a «promuovere un particolare orientamento sessuale».

Tale legge sull’omofobia mina ulteriormente la credibilità di Artur Mas i Gavarro, Presidente della Generalitat de Catalunya ovvero del governo regionale retto da una coalizione che comprende anche i cattolici dell’Udc. Coalizione, già compromessa dalle generose concessioni promesse alla comunità musulmana in cambio del voto per l’indipendenza dalla Spagna. Mas è peraltro anche segretario generale del Cdc, partito che ha votato risolutamente, assieme alle Sinistre, a favore della nuova norma omosessista.

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