Che cosa significa secolarizzazione? Il fantasticare un “Cristo ateo”

Il termine secolarizzazione, così in voga negli ultimi 40 anni, può avere diversi significati. 1) La secolarizzazione, in ambito prettamente religioso e disciplinare,  indica il passaggio del sacerdote da un Ordine religioso ad una diocesi, col conseguente esonero dai voti ivi professati e l’incorporazione al Clero secolare. Questo primo significato sta ad indicare il transito che un religioso, ad esempio un francescano, attraversa qualora dovesse decidere di passare al cosiddetto Clero secolare (detto “diocesano” per brevità); all’atto pratico, quindi, il religioso in questione “sarà esonerato” dai voti proclamati nel vecchio ordine di appartenenza, sarà indirizzato alla pratica di diverso carisma e sarà incardinato in qualche parrocchia (od altro) facente riferimento ad una precisa Diocesi. 2) Secolarizzazione, in termini storico / politico / sociali, è quel fenomeno storico indicante il passaggio di certe responsabilità dal potere ecclesiastico a quello politico […] …

… Quindi, processo quasi certamente irreversibile per il quale una certa società si sottrae al controllo ed alla tutela del potere ecclesiastico, avendo raggiunto – presumibilmente e superbamente (i risultati si vedono) – quella maturità e competenza che le consentono di affermare la propria naturale autonomia nell’ambito degl’interessi temporali […] Si pensi al passaggio di una scuola o di un ospedale dall’amministrazione di un Ordine a quella pubblica; anche se resta pacifico che lo Stato – se democratico – non può impedire alla Chiesa come ad ogni altra società civile di gestire scuole, ospedali, ecc.

3) Secolarizzazione,  dal latino “saeculum” ossia  mondo, è quella distruttiva e moderna corrente di certa teologia protestante, sorta dopo la seconda guerra mondiale per opera di scrittori anglosassoni e americani. (Bonhoeffer, Altizer, Robinson, Cox, van Buren, Tillich, ecc.) Sua tendenza è quella di sopprimere il «sacro» fino alla «morte di Dio», nella pretesa di liberare l’uomo e la società dalla sfera religiosa, dal dominio della Trascendenza. Essa segnerebbe un «progresso», perché tramonto di concezioni primitive, infantili, prescientifiche […] Ne è risultata un’interpretazione secolaristica del Cristianesimo, e si è arrivati a fantasticare un «Cristo ateo», esclusivamente «uomo-per- l’uomo», nel trionfo della profanità quale più radicale «laicismo».

Purtroppo, a seguito del Concilio Vaticano II, questa eretica corrente di pensiero e di pseudo rivoluzione sociale, ha permeato vasti ambienti ecclesiastici, riducendo gran parte dei seminari ad una vera e propria colonia di formazione protestante, in cui spesso si insegna un’esegesi pittoresca e falsa, una escatologia inventata, una formazione morale neo pagana ed una liturgia al limite della blasfemia.

Ecco perché Papa Ratzinger, non a caso, parla spesso di disobbedienza, di deriva, di voglia di “piacere al mondo” e di “analfabetismo religioso”, attribuendo queste gravi colpe a molti religiosi o consacrati cattolici, ma che nella realtà sono in piena deriva protestante, deviano le anime dalla Verità, antepongono le loro “fantasie” alla Rivelazione ed alla Verità apostolica, formano di fatto dei cattolici non credenti nelle stesse Verità che la Chiesa cattolica, Madre e Maestra, insegna da quasi 2000 anni.

Carlo Di Pietro

Note:
Alcune citazioni sono tratte dal D.d.C., E. Zoffoli, Sinopsis, 1992

Fonte: www.pontifex.roma.it.

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