Perché, questo fa “Io sto con la sposa“, meritandosi il “Premio Human Rights Nights” e già icona di Fabio Fazio e di tante altre “anime belle” della “sinistra”.
Del resto è questo che fa Fortress Europe il blog di Gabriele Del Grande, già giornalista del “L’Unità” e autore del film. Che davanti alla tragedia delle decine di migliaia di disperati che approdano sulle nostre coste indica solo due “soluzioni”: o li si accoglie a braccia aperte (e chi non lo fa è un “razzista”) o si abbatte il “dittatore” che li costringerebbe all’esodo. Lo hanno già fatto per Gheddafi due analoghi film: “Mare chiuso” e “Come un uomo sulla terra” (realizzati sempre dalla combriccola Del Grande-Segre-Liberti); lo sta facendo ora per Assad “Io sto con la sposa”.
Basta vedere il trailer del film: si scappa non da una guerra (150.000 morti, due milioni di profughi) da tre anni condotta da bande di criminali al soldo dell’Occidente e delle Petromonarchie; non da una miseria spaventosa indotta anche da un feroce embargo (mentre ai “ribelli” l’Unione Europea e gli USA consentono di esportare il petrolio da essi trafugato) ma solo da una feroce “dittatura”. E per confondere le idee, nel film ci si schiaffa anche un palestinese, che in fondo “fa tanto di sinistra”.
A dire il vero, in passato, qualche dubbio sulle cause della tragedia siriana del Grande lo aveva – pur timidamente – espresso arrivando – in un memorabile dibattito – perfino a dire che “ad Aleppo c’è chi si lamenta dell’Esercito Siriano Libero – ESL”. Venendo, comunque zittito da Amedeo Ricucci: grande estimatore dei macellai dell’ESL e star della RAI. La stessa RAI che, ora, dopo il “ravvedimento” di del Grande promuove a tutto gas “Io sto con la sposa”.
Promozione a titolo gratuito, ovviamente. Come tutto quello di cui avrebbe beneficiato la produzione del film “Io sto con la sposa”. A tal proposito c’è nella Rete qualcuno che, facendo notare come sia davvero improbabile produrre con appena 98.000 euro raccolti con il famoso crowdfounding e qualche altro spicciolo un film girato in cinque nazioni, insinua che a latere dei tanti ingenui benefattori che hanno versato qualche decina di euro possa esserci – ad esempio, tra gli sponsor provenienti dall’Arabia Saudita o da Israele, incautamente segnalati sul sito del film – un qualche inconfessabile personaggio o Fondazione. Certo, al momento, sono solo supposizioni. Che, comunque, facciamo nostre.
Del resto, c’è chi sta con la sposa e chi sta con i Siriani.
Francesco Santoianni
PS Nella foto: sullo sfondo la festa per la presentazione del film al Festival di Venezia; nel riquadro rosso i resti dell’autobomba dei “ribelli buoni” che, ad Homs una settimana fa, ha ucciso 46 bambini.
– See more at: http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=2778#sthash.f1PZeFTP.dpuf
viaChi sta con la sposa. Chi sta con i Siriani | SIBIALIRIA: la prima a morire in guerra è la Verità.