Chi vuole scommettere che al massimo tra un paio di generazioni l’islam scomparirà?| Magdi Cristiano Allam

Mentre noi sprechiamo il nostro tempo a comprare panettoni e regali cercando dove costano un po’ meno, che sono cose che fanno i vivi, altri utilizzano il loro tempo facendolo fruttare all’interno di una mostruosa cultura di morte. La top ten dell’orrore non conosce limiti. L’unica cosa certa è che l’anno prossimo sarà peggio.

Un terrorista islamico ha sterminato degli islamici considerati meno islamici in Nigeria facendo saltare una moschea: chi semina vento raccoglie tempesta, non è che ci consoli, anzi aumenta il nostro orrore. Un afgano ha ucciso altri afgani che si erano permessi di guardare la pallavolo. Ma le vittime designate, le vittime preferite sono i cristiani. Veramente le vittime preferita sarebbero gli ebrei, ma non è così semplice. Di ebrei se ne uccide qualcuno, ma alla spicciola. Quattro rabbini sono stati uccisi mentre pregavano e il Senato del Regno di Giordania, fiore all’occhiello dell’islam moderato, ha commemorato con due minuti di silenzio il terrorista che li ammazzati. Ma gli ebrei hanno dato le dimissioni dal ruolo di vittima designata, non sono più disponibili, vivono dietro muri che li proteggono, come se non bastasse hanno un micidiale esercito che non ha paura di niente e di nessuno.

E allora ci sono i cristiani. Tanto l’idiota di turno che ti spiega che la colpa del terrorismo islamico è di qualcun altro, Stati Uniti e Israele, lo si trova sempre, quindi chi ammazza i cristiani prende due piccioni con un’unica fava: elimina i cristiani e aumento l’odio contro, aspettate, come li chiamano gli imbecilli? Ah, sì, il Grande Satana e il piccolo Satana.

La top ten forse in questo momento è la Nigeria. O l’Iraq? O la Siria? Specchio, specchio delle me brame, chi è il più folle del reame? E quanti bravi ragazzi europei, immigrati di seconda e terza generazione vanno a letto con l’orsacchiotto e il sogno di poter diventare anche loro il boia del califfato. Che bello.

 

Dall’Europa l’unica voce che si è alzata forte e chiara all’interno della cristianità è stata quella del vescovo di Ferrara Monsignor Luigi Negri, che, unico, ha affermato che la volontà dell’islam è cancellare la cristianità. Non è la volontà di uomini e donne che nell’islam sono nati e vivono in pace, ma loro non sono l’islam, sono uomini e donne. L’islam è un’ideologia. Un’ideologia che parte male, fondata da un generale, un generale particolarmente violento anche rispetto alla media dei suoi tempi, un generale particolarmente feroce che fa lapidare l’adultera secoli dopo che era stata graziata, in un’epoca in cui già da secoli, e parecchi secoli, nessuno le lapidava più, ma per tutta la sua travagliata storia l’islam non era mai stato una cultura di morte. Stinchi di santo non lo sono mai stati e dieci secoli di schiavismo non ce li ha tolti nessuno, era una religione o se preferite un’ideologia che vietava la filosofia, asserviva i popoli, mancava dell’etica del lavoro, ma erano sani di mente.

 

L’islam è diventato cultura di morte negli ultimi sessanta anni.

 

Il nazismo ha due anime: tedesca e islamica (Adolf Hitler, 22 novembre 1941). Come i mostruosi horcraxus immaginati in Harry Potter il mostro si è messo in salvo spaccando la sua anima e cedendola all’islam, che di anima di suo ne aveva poca. L’islam nell’800 stava già agonizzando. Senza il petrolio sarebbe già defunto. Una religione compatta e a struttura militare come l’islam è invincibile in epoca medioevale, appunto, epoca del suo massimo splendore, dove gli uomini dell’islam fusero in maniera funzionale e intelligente la loro potenza con le culture autoctone, siriana, indiana, spagnola, nord africana, persiana e poi, ciliegia sulla torta, impero romano d’Oriente. È il periodo delle grandi esplorazioni geografiche, delle scoperte tecnologiche. Dal 1300 l’islam ha sospeso qualsiasi filologia: la conquista di Costantinopoli, apparente apogeo, è in realtà l’inizio della fine. L’invenzione della stampa segna il divario invalicabile. In Occidente il costo dei libri crolla e il loro numero si moltiplica. L’Occidente vince la sua battaglia contro l’analfabetismo. La stampa fu vietata nel mondo islamico, in quanto l’unico libro che avesse un senso era il Corano. La stampa fu poi introdotto in Egitto da Napoleone, in Medio Oriente dai britannici, nell’impero Ottomano dalla prima guerra mondiale, ma a quel punto la frattura era insanabile. Nel mondo islamico la stampa fu proibita agli islamici, non ai cristiani ed agli ebrei, che quindi (tutti, armeni, copti, eccetera) diventano inevitabilmente gli intellettuali, coloro che detengono il potere scientifico ed economico, tra una persecuzione e l’altra. Oggi, in tutto l’islam, dal Senegal all’Indonesia, per oltre un miliardo di persone il numero di libri tradotti ogni anno è lo stesso della piccola Grecia.

 

La causa del terrorismo islamico è un complesso di inferiorità per il divario scientifico e tecnologico .

 

La ferocia dell’islam è dovuta alla coscienza che l’islam non può reggere il confronto con la modernità.

 

L’islam sta agonizzando. Ha al massimo un paio di generazioni. Chi vuole scommettere? La religione dei faraoni è durata migliaia di anni ed è scomparsa in meno di due generazioni (e non avevano Internet)

 

La domanda è: l’islam imploderà prima o dopo aver occupato e distrutto l’Europa?

 

Prima.

 

L’Europa sta ricominciando a pensare.

 

Sta cominciando a capire.

 

Sta lentamente riscoprendo le proprie radici.

 

di Silvana De Mari 02/12/2014

viaChi vuole scommettere che al massimo tra un paio di generazioni l’islam scomparirà?.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Africa e Medio Oriente, Varie. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.