Chiesa in crisi? “Wir Sind Kirche” ha le soluzioni

Se c’è chi ha pensato alla crisi della Chiesa, qualcuno ha anche parlato del suo fallimento.
Ma niente paura, il movimento germanofono “Wir Sind Kirche” ha tutte le soluzioni per far di nuovo prosperare la Chiesa.
Christian Weisner, uno dei suoi più importanti esponenti, intervistato da “Handelsblatt”, propone soluzioni semplici e poco traumatiche: “fine del centralismo romano, una morale sessuale più tollerante e riconoscimento del sacerdozio femminile con contemporanea fine del celibato”.
Facile, no? Peccato che con proposte così non si possa parlare di rinnovamento, ma di scisma.

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14 febbraio 2013
La Chiesa cattolica è too big to fail

Per uno dei promotori di “Wir Sind Kirche” la Curia dovrà essere essere rinnovata per non far spegnere il cattolicesimo in Europa

La Chiesa cattolica è troppo grande per poter fallire, come le banche sistemiche che non devono andare in bancarotta per non far crollare il sistema economico. Un collasso della più grande religione organizzata del mondo sarebbe catastrofico, ma le dimissioni di Ratzinger offrono una chance per un rinnovamento vero di un’istituzione ormai sclerotizzata ed incapace di rinnovarsi.

RATZINGER DECISIVO – Handelsblatt intervista Christian Weisner, uno dei più importanti animatori di “Wir Sind Kirche”, l’iniziativa di rinnovamento della Chiesa , basata sulla fine del centralismo romano, maggior ruolo dei laici, una morale sessuale più tollerante e riconoscimento del sacerdozio femminile con contemporanea fine del celibato, che da tempo scuote il cattolicesimo germanofono. Anche Benedetto XVI si è mostrato preoccupato dal successo di questa iniziativa tra i fedeli dei suoi luoghi natali. Weisner comunque riconosce il ruolo centrale avuto dal Papa. “Il Pontefice ha plasmato la Chiesa attuale come pochi altri in passato. Non conta solo il suo papato di otto anni, ma anche i suoi 23 anni da prefetto della Congregazione della Fede. Con le sue dimissioni però ha palesato un limite importante: una sola persona non può gestire un’istituzione che rappresenta un miliardo e trecento milioni di fedeli. Benedetto XVI ha introdotto una svolta e accresciuto la consapevolezza sui peccati commessi all’interno della Chiesa, anche se troppo tardi.

NESSUN FALLIMENTO – Per Weisner le dimissioni del pontefice rappresentano una grande occasione di rinnovamento, essenziale per ridare vitalità ad un’istituzione da tempo in crisi, incapace strutturalmente di rinnovarsi ed adeguarsi alla sfide lanciate dal Concilio Vaticano II e poi tradite dalla restaurazione conservatrice del pontificato di Woytila ” Il messaggio più importante del cristianesimo è l’uguale dignità di tutti gli uomini. Gesù era il modello. Non cenava coi re, ma con gli ultimi e gli esclusi. Dobbiamo riscoprire l’anima ribelle, anti gerarchica del cristianesimo. Purtroppo per molti il cattolicesimo significa solo divieto di preservativo e celibato dei preti. Questo è essenziale per rinnovare la Chiesa, perché un’istituzione che conta più di un miliardo di fedeli è troppo grande per poter fallire. Dà speranza a troppe persone, un suo collasso sarebbe catastrofico”.

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