Chiesa: più che povera la vorrebbero inesistente « Libertà e Persona

Papa Francesco, incontrando i giornalisti, in una delle sue prime uscite da Papa, ha affermato di desiderare una “chiesa povera, per i poveri”. Il richiamo evangelico è forte e suona come un monito per tutti, purtroppo è anche lo slogan preferito di coloro che vogliono demolire la Chiesa. Più che povera, la vorrebbero inesistente, diluita nel mare del qualunquismo religioso.

La Chiesa di Bologna, soprattutto con il Card. Lercaro e Dossetti, ha dato notevole contributo allo sviluppo del tema della “chiesa povera, per i poveri”, ma lo ha fatto anche con un altro suo celebre pastore, il Card. Biffi.

Nel 1970, in pieno post-concilio, l’allora don Giacomo dava alle stampe un libretto ironico e arguto – “Il quinto evangelo” – dove confrontava i vangeli canonici con l’ultimo papiro ritrovato grazie alle ricerche del prode “commendator Migliavacca”. Il racconto dei Magi, in questo prezioso reperto, era veramente stupefacente perchè anche il silenzioso Giuseppe faceva udire la sua voce. Di fronte al dono dell’oro, il falegname di Galilea avrebbe detto: “non lo possiamo accettare perchè è segno di ricchezza e contamina chi lo dà e chi lo riceve”. Finalmente una base biblica per contestare la tanto vituperata “chiesa costantiniana”. “Quelle di Giuseppe – commenta ironico Biffi – sono parole che valgono interi decreti conciliari”.

Le ironie di Biffi, lungi dal voler misconoscere il richiamo evangelico alla povertà, vogliono però sottolineare il rischio che si cela dietro il desiderio di una “chiesa povera”. In molti casi, infatti, si è rivelato un pretesto per attuare una iconoclastia degli edifici ecclesiali, delle vesti e dei gesti liturgici, compreso il canto sacro. Un paradosso che Biffi non ha mancato di sottolineare. “Nella civiltà moderna – scrive – si assiste ad una strana situazione: per la Casa di Dio si vuole povertà, mentre la nostalgia dell’uomo per ideali luminosi trova la sua più alta forma espressiva nei servizi igienici con le loro maioliche e cromature”.

Diversa è la situazione per gli uomini di Chiesa che devono far attenzione a non immergersi nel lusso e nel potere, l’onnipotenza divina, infatti, faticherebbe molto a farli passare dalla famosa cruna dell’ago. In questo Papa Francesco ha ragione da vendere e chissà che qualche cardinale elettore adesso si trovi un po’ a mal partito vista la determinazione mostrata in tal senso dal nuovo Vescovo di Roma.

Ma la Chiesa non può evitare di preoccuparsi del suo sostentamento, deve avere i mezzi necessari per svolgere la sua missione, perchè i pentoloni della Caritas se non vengono riempiti servono a ben poco. Proprio a S. Ignazio di Loyola – fondatore dei gesuiti – si attribuisce la famosa massima per cui si deve “far tutto come se tutto dipendesse da sé, ma aspettare ogni cosa come se tutto dipendesse da Dio”. La Chiesa deve tirarsi su le maniche e pregare, senza far tante affermazioni da salotto.

Scriveva il Card. Biffi: “soltanto ai ricchi è consentito di non pensare quasi mai ai soldi, ai poveri non è dato il lusso di non preoccuparsene”. Una Chiesa che non si preoccupa del proprio sostentamento più che povera, fa la fine di quel figlio di papà che per esser figo si mette i jeans strappati con le pezze,.Molto snob, poco povera.

In conclusione – scrive Biffi – “a chi cerca di essere o di restare in miseria, mancherà sempre qualcosa per essere un vero povero, ed è il desiderio di non esserlo più.”

La poverà materiale, infatti, senza la povertà spirituale è poca cosa, anzi è un’ideologia mondana come tante altre. La povertà spirituale, invece, come insegna Papa Franscesco, è quella di chi sente il bisogno di chiedere perdono al Padre. Così tutto diventa possibile, anche donare tutti i propri averi ai poveri per seguire il Salvatore misericordioso e giusto.

Ai detrattori della Chiesa che, più che povera, la vorrebbero in miseria, proponiamo questo percorso illustrato da Papa Francesco: vestirsi di sacco e chiedere perdono al Padre misericordioso.“Il Signore – ha detto al suo primo Angelus – mai si stanca di perdonare! Siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono”. Signore e signori accomodatevi, venite a costruire la “chiesa povera”, c’è posto per tutti.  (La Voce di Romagna, 21/03/2013)

Fonte: Chiesa: più che povera la vorrebbero inesistente « Libertà e Persona.

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