Il tallone d’Achille della potenza cinese: la religione

di Liu Peng

In Cina crescono il Pil e le riserve di moneta estera, ma cresce anche il vuoto spirituale delle persone. Le campagne di moralizzazione del Partito sono tutte fallite, lasciando spazi a stupefacenti episodi di corruzione, menzogne, violenze a cui la gente risponde con le rivolte. Se la Cina vuole essere una grande potenza, deve affrontare la questione della religione. Prima parte.

Pechino (AsiaNews) – La Cina non potrà essere una grande potenza finché non troverà dei valori spirituali e lascerà spazio alle religioni: questa tesi che AsiaNews sottolinea da sempre è oggi affermata e sottolineata da una personalità come Liu Peng, un membro dell’Accademia delle scienze sociali di Pechino. Esperto del mondo religioso cinese e americano, Liu mostra che il suo Paese soffre per una crisi spirituale che potrebbe portarlo al collasso. Sebbene la Cina abbia compiuto enormi passi nel progresso materiale, la nazione manca di un sistema di valori spirituali che generano i mali della corruzione, della violenza dell’ingiustizia. Per l’autore, le crescenti rivolte sociali sono un segno che la Cina ha bisogno urgente di cambiare, lasciando libertà alle religioni e innervando la società di valori provenienti dalle fedi religiose. Solo così essa potrà divenire una reale, grande potenza. Pubblichiamo questo lungo articolo a puntate, nella speranza che possa dare suggerimenti al prossimo Congresso del Partito comunista cinese

Il testo che presentiamo qui è la prima parte di una conferenza tenuta da Liu Peng e pubblicata dal Pu Shi Institute for Social Sciences nel 2011. La traduzione in italiano e le note sono a cura di AsiaNews. Nei prossimi giorni pubblicheremo le altre parti.

Con il suo impressionante sviluppo economico, la Cina è giunta ormai al livello di potenza mondiale. Alcuni studiosi suggeriscono perfino che essa faccia paio con gli Stati Uniti, coniando il termine “ChinaAmerica” e “G2”. Al G20 del 2010 la Cina è entrata ancora di più al centro della ribalta mondiale, emergendo dalla crisi economica globale con una crescita intatta, mentre le economie delle vecchie superpotenze rimanevano stagnanti. A causa di ciò, alcuni cinesi pensano che il modello cinese sia l’unico ad essere giusto. E così nei media cinesi alcuni hanno cominciato a porre domande quali: la Cina ha la riserva di moneta estera più vasta del mondo, come dovrebbe spenderla? La Cina è proprietaria di 1000 miliardi di dollari di debito americano, dovrebbe venire in soccorso degli Usa? Il Renminbi cinese dovrebbe prendere il posto del dollaro Usa?

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