Cina Shanghai: riesplode il caso Ma Daqin – MissiOnLine.org

Con la morte del novantasettenne vescovo di Shanghai Aloysius Jin Luxian torna di attualità la vicenda del suo ausiliare confinato dalle autorità in seminario. Gli è stato impedito persino di recarsi al funerale

Si sono tenuti oggi a Shanghai i funerali di mons. Aloysius Jin Luxian, il vescovo «ufficiale» di Shanghai scomparso sabato all’età di 97 anni. Come ha già spiegato AsiaNews in questo articolo con mons. Jin Luxian è scomparsa una figura cruciale per la storia recente dei cattolici cinesi: gesuita, a lungo in carcere ma anche poi collaborativo con le autorità cinesi, dal 1988 era il vescovo «ufficiale» di Shanghai. E dal 2005 era anche rientrato in comunione con Roma. Ed era stato lui un anno fa a designare come successore il quarantenne mons. Taddeo Ma Daqin, ordinato vescovo ausiliare con il consenso del Papa. Ma Ma Daqin è il presule che si è rifiutato di aderire all’associazione patriottica e per questo è stato confinato dalle autorità cinesi nel seminario di Sheshan.

Per qualche mese mons. Ma Daqin aveva comunque continuato a scrivere riflessioni di natura spirituale su un suo blog e sul nostro sito avevamo lanciato anche una campagna di solidarietà nei suoi confronti. Ma da novembre anche questa sua forma di comunicazione tace. E a dicembre è poi arrivata la notizia che la Conferenza dei vescovi cattolici cinesi – organismo ufficiale controllato dal governo di Pechino e non riconosciuto dal Vaticano – con un atto di cui in realtà non avrebbe alcuna potestà ha tolto a mons. Taddeo Ma Daqin il titolo di vescovo coadiutore di Shanghai.

Ora dunque con l’uscita di scena di mons. Jin Luxian la vicenda torna di stretta attualità perché si pone il problema della successione in quella che è la più importante sede episcopale della Cina. Le autorità di Pechino non sembrano avere intenzione di fare marcia indietro su mons. Ma Daqin: lo conferma il fatto che al giovane presule non è stato permesso oggi di prendere parte ai funerali del vescovo scomparso. Secondo fonti citate da UcaNews il vescovo coadiutore sarebbe stato allontanato dal seminario di Sheshan già due settimane fa per «una sessione di studio» sul socialismo. Probabilmente – come osserva AsiaNews – si tratta anche di un modo per tenerlo lontano dal santuario di Sheshan, dove il 24 maggio ogni anno migliaia di cattolici cinesi si recano in pellegrinaggio.

Si profilano dunque delle settimane cruciali per i cristiani in Cina. E diventa ancora più importante l’appuntamento del 24 maggio, festa di Maria Ausliatrice, che proprio per la devozione al santuario di Sheshan nel 2007 Benedetto XVI ha designato per i cristiani di tutto il mondo come Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina.

Fonte: Cina Shanghai: riesplode il caso Ma Daqin – MissiOnLine.org.

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