Cinismo anticlericale

di Gianfranco Amato

E’ davvero irritante il cinismo con cui, sull’onda emotiva dei sacrifici imposti dall’attuale situazione economica nazionale, vengono brandite contro la Chiesa Cattolica le armi spuntate del radicalismo anticlericale, agitando la (inesistente) questione dell’ICI e dell’otto per mille. Operazione di sciacallaggio mediatico quella che vuole strumentalizzare l’oggettiva difficoltà in cui si trovano gli italiani, per lanciare una campagna tanto demagogica quanto calunniosa. E disonesti intellettualmente appaiono tutti coloro che a tale campagna si aggregano o che ad essa plaudono con la stessa cecità ideologica delle tricoteuses giacobine sotto i patiboli.

Per quanto riguarda il primo tema, quello relativo alla richiesta di abolizione dell’asserita esenzione I.C.I., Avvenire ha documentalmente dimostrato per tabulas, attraverso la sua meritoria campagna, che trattasi di pura menzogna. Per cui la questione si può anche chiudere qui.

Per ciò che concerne, invece, il secondo tema, ovvero il trasferimento dei fondi dallo Stato italiano alla Chiesa cattolica attraverso il meccanismo dell’otto per mille del gettito fiscale, il discorso merita una considerazione. Approfittando, in perfetta mala fede, del rigore generale imposto dalla nuova politica di austerity, i soliti anticlericali hanno trovato spazio per amplificare il logoro refrain sull’«odiato privilegio» concesso alla Chiesa, che vanno ormai ripetendo, come un disco rotto, dal 1985. Sapendo di non poter vincere la guerra dell’abolizione, ora tentano almeno di vincere la battaglia della riduzione.

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