Come creare consenso sulle unioni gay. Negli Usa ha funzionato

Già da tempo sappiamo che le opinioni non si creano da sole. Spesso, dietro ad un ampio consenso, c’è un abile manipolazione dei contenuti da divulgare sui mass media.
Illuminanti in questo senso sono le dichiarazioni
Ryan Davis, co-fondatore della campagna The Four 2012, che ha lavorato molto durante la campagna Obama per far divulgare messaggi omosessualisti. Nell’articolo che riportiamo svela una parte dei metodi usati.
Innanzitutto è necessario coinvolgere un pubblico giovane, con un accorto utilizzo dei social (Tumblr
, Facebook e Twitter) dove il primo serve per “rendere virale un contenuto” e “reclutare sostenitori” e il secondo per costruire il contesto. Con il coinvolgimento di testimonial si è poi riusciti ad ottenere una piattaforma pubblicitaria di oltre 1 miliardo di utenti.
I brevi documentari su Youtube e i sondaggi hanno, infine, consentito di scongiurare oltre 30 occasioni di esito negativo. La televisione ha fatto tutto il resto.

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18 febbraio 2013
La strategia digitale per riconoscere le unioni gay

Negli Usa è stata un successo, ci racconta l’attivista Ryan Davis. Può funzionare in Italia? Sì, a patto che si coinvolga la televisione. E intanto in Europa si parla di diritto ad adottare un figlio nato in una coppia omo

di Martina Pennisi

Il partner deve avere il diritto di adottare il figlio della persona che ama. Anche nel caso di persone dello stesso sesso. Lo ha deciso la Corte europea dei diritti umani in una sentenza relativa al caso di una coppia di donne austriache e dal figlio di una di loro. Un altro passo verso il riconoscimento delle unioni gay? Intanto ricapitoliamo la storia Usa. ” Abbiamo fatto la storia e dato un’enorme spinta all’uguaglianza dei diritti di matrimonio. Condividete e mostrate il vostro supporto“. La pagina Facebook del progetto digitale a sostegno del tema The Four 2012 festeggiava così lo scorso novembre il risultato ottenuto in Maine, Maryland, Washington e Minnesota: agli elettori era stato chiesto di esprimersi sulle unioni fra persone (anche) dello stesso sesso. E il via libera è arrivato nei primi tre casi, mentre nel quarto è stato fatto un passo in avanti abolendo l’emendamento costituzionale che definiva il matrimonio come unione solo fra un uomo e una donna. Una vittoria per la marriage equity, questo il termine utilizzato Oltreoceano, che è arrivata anche a cavallo dei social media. Si pensi al celebre tweet di Obama “Same-sex couples should be able to get married”.

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