Come far passare una cambiale in bianco: la risoluzione sulla Siria del Senato Italiano – parte 2 | Coordinamento Nazionale per la pace in Siria

(segue da: ”Come far passare una cambiale in bianco: la risoluzione sulla Siria del Senato Italiano – parte 1”)

 

L’APPELLO (Dal preservare i ribelli buoni e non i cittadini deriva l’appello Aleppo “Città Aperta”)

La risoluzione intende appoggiare l’appello Save Aleppo per Aleppo “Città Aperta”, si legge nella risoluzione:

l’ importante appello Save Aleppo per Aleppo “Città Aperta”, lanciato dalla Comunità di Sant’Egidio il 22 giugno 2014, sottoscritto da autorità internazionali e premi Nobel, è stato sottoposto al Segretario Generale dell’ONU il 7 novembre scorso, con l’obiettivo di salvare il milione e 200 mila abitanti siriani della grande città ormai assediata e con essa la convivenza tra gruppi ed etnie diverse grazie alla presenza dell’ONU e al mantenimento di un corridoio umanitario, prima dello scontro ormai possibile tra Daesh, forze governative e altri gruppi armati;

l’Inviato Speciale dell’ONU per la Siria, Staffan de Mistura, ha recentemente formulato un Piano d’azione per abbassare l’intensità dello scontro in Siria e congelare il conflitto militare a partire da un’area ad alto valore simbolico per la comunità internazionale, quale è la città di Aleppo;

situazione aleppoL’appello lungi da essere super partes ha una sua lettura della crisi siriana: è il leitmotiv della ribellione buona poi fallita e dei ‘ribelli’ buoni e ‘ribelli cattivi’. Le soluzioni sono conseguenziali. Ad esempio, si afferma la “la convivenza tra gruppi e tra le diverse etnie ” ha bisogno della protezione dell’Onu, ma non si dice che tale convivenza non è stata mai messa in pericolo in Siria!

Ma sorvolando su questo aspetto centrale, questa risoluzione, forse sincera da parte degli estensori, strategicamente sul piano militare è un disastro. Ma lo scopo del Senato, evidentemente, è dare una cornice di legittimità al colpo di grazia che si vuole sferrare contro le forze armate siriane: il congelamento serve solo a far affluire i rifornimenti ai ribelli assediati (l’esercito siriano ha ripreso ormai quasi totalmente il controllo della città)  ed a far loro riguadagnare posizioni.
OMISSIONI:

Nelle premesse non si fa cenno di quei paesi che hanno un ruolo chiave nel proseguimento della guerra.  Cosa ci fanno tra i paesi ‘ promotori della democrazia’, le petrolmonarchie del Golfo Persico,  paesi che certo non sono ‘ promotori della democrazia’?  Sono Stati che non concedono al loro popolo nè una costituzione, nè la libertà di parola o di religione; con questi paesi l’Italia è al fianco, unita anche in affari. Sono Arabia Saudita e Qatar: l’Italia condividendo i loro stessi obiettivi, è moralmente responsabile quanto loro.

Arabia-Saudita-Re-Abdullah-concede-alle-donne-il-diritto-di-voto

Questa continua omissione è una inqualificabile connivenza con l’ingiustizia: stare seduti nel ‘consesso dei giusti’ non basta per essere giusti!
LA GUERRA SIRIANA NON E’ UNA GUERRA CIVILE MA UN NUOVO TIPO DI GUERRA:

Le potenze occidentali sicuri nella loro potenza e impunità hanno ridato vita al neocolonialismo in tutto il mondo. Gli Stati Uniti forti della maggiore manipolibilità dei paesi alleati, alle prese con la crisi globale, hanno pensato così di mantenere la propria leadership mondiale con lo strumento che più hanno in abbondanza: lo strumento militare (valvola di sfogo del denaro che la FED riversa sui mercati ).

Ad aggravare questa situazione ha concorso l’Europa che priva di idendità politica propria si è finora sempre appiattita sulle scelte atlantiste.

E’ fuori di dubbio che la linea condivisa della ‘responsability to protect’ (teoria abbracciata negli ultimi anni con le primavere arabe e con le primavere arancioni) è stata realizzata  allo scopo di realizzare progetti politici egemonici in tutto il mondo .

 

USARE COME PRETESTO I MORTI E LA FAME DEL POPOLO SIRIANO PER LA GUERRA:

Nel documento un esempio di questa pratica: si dice che WFP (Programma Mondiale Alimentare) ‘purtroppo’ non ha più i fondi e quindi bisogna intervenire perchè altrimenti i profughi siriani ‘non avranno più da mangiare’. A tal proposito bisognerebbe ribattere che è delinquenziale e miserabile trovare soldi per le armi e per i sotterfugi internazionali e e non per gli aiuti alla popolazione civile! E’ non dignitoso portare simili giustificazioni per sostenre ulteriori interventi militari che evidentemente costano molto di più che gli aiuti stessi!  Sorge il sospetto sul perfetto sincronismo di questa improvvisa carenza di fondi del WFP  e la necessità di giustificare una ulteriore escalation del conflitto (la responsabilità non è certo di WFP che ha messo in atto una raccolta social)!
DIRE ‘RICONCILIAZIONE’ MA USARE L’ESCLUSIONE PER SOTTRARRE AL POPOLO SIRIANO  LA SCELTA DEL PROPRIO DESTINO:

La risoluzione cita il fallito negoziato di Ginevra ma omette di dire che in quel negoziato fu permesso di partecipare solo ai nemici della Siria mentre fu interdetta la partecipazione dell’opposizione non armata e alle componenti più qualificate della società civile siriana. Tutto si fa  in nome del ‘popolo siriano’, per il ‘suo bene’ ed a nome suo ma a patto che non parli, che non partecipi alle decisioni che lo riguardano.

In definitiva, la ‘riconciliazione, la Comunità Internazionale non l’ha mai ricercata. Il fine per cui è stato redatto questo documento non è la pace ma il sostegno.ai ribelli. E se non ce ne sono più li,  si chiamano da fuori e li si riarmano (come peraltro è previsto da parte americana). Addirittura si sono aperte le carceri di Guantanamo e quelle saudite per rifornirsi di nuovi elementi!
INEFFICACIA DELLA LINEA SEGUITA DALL’ITALIA:

Abbiamo visto abbondantemente il disastro che i paesi occidentali hanno causato in Libia dove oggi imperversa ISIS ed affini. Ed in Libia non c’era Assad: la destabilizzazione libica ed il caos, l’azzeramento del benessere economico, di ogni diritto e libertà dimostra quanto sia inconsistente la teoria che Assad  ‘è stato la molla che ha ha portato al proliferare  dei gruppi islamisti in Siria’ è una teoria sfacciatamente falsa: gli onorevoli senatori lo sanno chi ha portato i fondamentalisti islamici in Libia ed in Siria ma fanno finta di non saperlo volgendosi altrove. Il nuovo corso libico non è un ‘accidente’ solo recente: il primo governatore di Tripoli è stato l’ex comandante libico di al-Qaeda e l’hanno messo lì i loro alleati libici, non certo Gheddafi o Assad.

Basterebbe guardare la situazione della Siria e della Libia ieri ed oggi e chiedersi: c’era più libertà prima od ora? C’era più libertà religiosa prima od ora? Si viveva meglio prima od ora?
Cominciate a rispondere a queste domande signori senatori, altrimenti meglio lasciar perdere: se state fermi è meglio, almeno non causate ulteriori danni e sofferenze.

viaCome far passare una cambiale in bianco: la risoluzione sulla Siria del Senato Italiano – parte 2 | Coordinamento Nazionale per la pace in Siria.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Africa e Medio Oriente. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.