Come Santo Stefano «dare testimonianza convinta e coraggiosa» | Chiesa | www.avvenire.it

“Primo martire”, “uomo pieno di grazia”, il diacono Santo Stefano “operò parlò e morì animato dallo Spirito Santo, testimoniano l’amore di Cristo fino all’estremo sacrificio”, realizzando in pieno – ha ricordato Benedetto XI nel giorno della sua festa – la promessa di Gesù a quanti “credenti chiamati a rendere testimonianza in circostanze difficili e pericolose, non saranno abbandonati e indifesi”. Tutta la vita di santo Stefano “è interamente plasmata da Dio, conformata a Cristo”, e come lui sa perdonare i suoi nemici: “Signore – chiede in punto di morte – non imputare loro questo peccato”.

“Lasciarsi attirare da Cristo, come ha fatto santo Stefano, significa aprire la propria vita alla luce che la richiama, la orienta e le fa percorrere la via del bene, la via di un’umanità secondo il disegno di amore di Dio”.

Santo Stefano “modello per tutti coloro che vogliono mettersi al servizio della nuova evangelizzazione”.

Egli dimostra che la novità dell’annuncio non consiste primariamente nell’uso di metodi o tecniche originali, che certo hanno la loro utilità, ma nell’essere ricolmi di Spirito Santo e lasciarsi guidare da Lui.

E dunque, “La novità dell’annuncio sta nella profondità dell’immersione nel mistero di Cristo, dell’assimilazione della sua Parola….”

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