Commento Il Nobel «debole» all’Unione europea – MissiOnLine.org

di Giorgio Bernardelli

Dietro alla scelta per il 2012 l’idea che la pace è una speranza più che una strada e dei volti concreti

Non mi piace affatto la scelta del Comitato Nobel Norvegese che questa mattina ha annunciato l’assegnazione del Premio Nobel per la pace 2012 all’Unione europea. A parte la conferma del trend molto politicamente corretto assunto ormai da tempo questo riconoscimento – vedi il Nobel assegnato «sulla fiducia» a Barack Obama nel 2009 -, quello all’Unione europea mi sembra molto un Nobel del pensiero debole sulla pace. Quello che trasforma il grande ideale in una vaga speranza di qualcosa, più che andare a scorgere sul campo i segni, la fatica e il coraggio di chi opera per la pace.

Capisco benissimo l’intento di concentrare lo sguardo sulle tensioni dell’Europa di oggi, scossa dalla crisi. Penso anch’io che sia tornato un fronte importante nel cantiere della pace. E non sono affatto scettico sull’Unione europea. Ma il problema è: quale idea di Europa questo Nobel va a premiare? La motivazione parla genericamente del suo contributo «ai passi avanti della pace e della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa». Certo. Ma si può oggi fare finta di non vedere che la crisi dell’Unione europea è una crisi che ha a che fare soprattutto con la mancanza di un’idea forte di solidarietà, che renda saldo davvero questo sforzo di pace e riconciliazione?

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