Comprare la vita a tutti i costi: uno sfizio sempre più diffuso – Prolife News

Le persone concepite  attraverso sperma o ovulo di donatore hanno dei diritti? La risposta sembra proprio essere negativa a quanto dice Alana S. Newman in un  suo articolo comparso su life news nell’agosto scorso (http://www.lifenews.com/2013/08/13/what-are-the-rights-of-sperm-donor-or-egg-donor-conceived-people/)
La Newman, per chi non lo sapesse, è stata nel 2011 la fondatrice del progetto Anonymous Us con l’obiettivo di dire tutta la verità circa le realtà personali di molti individui concepiti con seme di donatore, tutta la sofferenza che si nasconde nel cuore di queste persone che quasi mai vengono a conoscenza di chi sono i loro veri genitori biologici e che spesso comprendono di essere stati il risultato di un atto egoistico e di una vera e propria operazione di lucro.
La Newman sottolinea come i concepiti attraverso la collaborazione essenziale di donatori non siano considerati pienamente degli esseri umani e spesso vengano rimproverati, una volta scoperto lo stratagemma riproduttivo, di cercare di capire la verità, di voler conoscere i genitori biologici ed, eventualmente, di vantare i diritti civili ed economici conseguenti. Ogni individuo concepito porta in sé un’indelebile impronta genetica, fisica e psichica dei suoi genitori biologici e, di conseguenza, anche l’ovvio desiderio di conoscere il vero padre e la vera madre che giammai possono solo essere ridotti al misero ruolo di “donatore di sperma” o “donatrice di ovuli”.
Ma, a ben vedere, che differenza c’è, riflette la Newman, tra questa “macchina di produzione” di esseri umani e il traffico realizzato da individui senza scrupoli come la ben nota Lauryn Galindo che ha fornito circa 700 bambini cambogiani, tra cui molti letteralmente strappati ai genitori naturali, per l’adozione di coppie americane (tra cui anche la tanto osannata Angelina Jolie)?
Molte, sempre più diffuse, ipocrite e disumane sono le strutture che speculano sulla vita umana nascente e appena nata.
Oramai, sempre più frequentemente, il bambino è divenuto oggetto di egoistico desiderio, di contrattazione economica:  si stanno realizzando a livello planetario dei veri e propri cartelli di vendita di sperma e ovuli, di neonati, di grembi materni affittati: una nuova, ulteriore tratta, un’illegale disumana compravendita che deresponsabilizza tutti, venditori, compratori, speculatori e finisce per riversare come sempre le sue diaboliche conseguenze e ferite sul bambino buggerato e compravenduto.
Tanti esempi sono citati nell’articolo della Newman, ma innumerevoli altri potrebbero essere portati al lettore per capire lo scempio che così si fa della vita umana, l’abuso a cui viene così sottoposta l’infanzia: nel Regno Unito una donna ha acquistato degli spermatozoi da un donatore per fecondare la figlia quattordicenne già in precedenza adottata perché voleva un altro figlio. Nella primavera scorsa diciassette ragazze adolescenti e undici bambini sono stati salvati da due fabbriche in Nigeria dove le ragazze venivano violentate e i bambini venduti per un massimo di 6.400 dollari a coppie che chiedevano l’adozione.
Questa mercificazione della vita nascente cassa completamente ogni valore non solo della paternità e della maternità naturale ma anche della famiglia naturale, dell’intimità e della protezione che solo essa può offrire e deresponsabilizza vie più la genitorialità trasformandola in una mera soddisfazione personale. Come riscontrato nelle molte testimonianze raccolte, la Newman tende a ribadire come tutti i bambini meritano l’amore e la cura del padre e della madre che li hanno messi al mondo con un atto d’amore, giacchè solo così i bambini possono sviluppare una più sana e completa identità.

Sempre più frequenti, infatti, sono gli abusi e le tragedie che originano dalla compravendita di un bambino: due uomini australiani hanno acquistato un figlio tramite maternità surrogata, cominciando poi ad abusare del bimbo pochi giorni dopo la nascita e sfruttandolo in una efferata e degenere rete di pedofili. Paris Jackson ha tentato di suicidarsi dopo aver scoperto che lei non era figlia biologica di suo padre il famoso cantante Michael Jackson e soprattutto che il fratello più piccolo Prince Michael Jackson II è stato generato con l’apporto di diversi donatori di sperma. Senza, tra l’altro, tacere che Michael Jackson ha pagato più di 35 milioni di dollari per il silenzio di molti ragazzini  che ha molestato sessualmente.
E’ una vera propria macchina di riproduzione quella citata a quanto rivela Teri Reale, già proprietario della più grande agenzia di donazione di ovuli nel mondo: praticamente nessun cliente è stato respinto (solo un “potenziale” cliente dichiara Mr. Reale); gli imprenditori del settore guadagnano quasi 100.000 dollari per ogni bambino nato, e tanto basta per comprendere, anche solo ipoteticamente, quale sia il giro di soldi vigente nel settore.
La vita quindi sempre più come una voglia da appagare, quasi fosse un capriccio infantile da acquistare: non però come un sano e naturale capriccio di fronte alle golose caramelle o ai giocattoli che tutti da bambini abbiamo avuto, ma come uno sfizio da produrre da comprare con moneta sonante a tutti i costi, ingrassando il lauto mercato di sfruttatori senza scrupoli, e cancellando ogni traccia di amore umano.

di Giampaolo Scquizzato

Fonte: Comprare la vita a tutti i costi: uno sfizio sempre più diffuso – Prolife News.

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