Un gruppo di cristiani ha mandato nello spazio aereo controllato dal regime palloni a elio pieni di vangeli
Marco Tosatti
Poche settimane prima che il governo nord-coreano provocasse la condanna internazionale lanciando un missile nello spazio, e riattizzando paure nucleari, un gruppo di fedeli della Chiesa di Cristo nel sud avevano mandato nello spazio aereo controllato dal regime comunista qualche cosa che pensano possa essere più potente di qualsiasi missile. Diciassette palloni a elio, recanti sacchi impermeabili pieni di Vangeli di Matteo, in coreano, stampato su fogli di plastica. Un esperimento già compiuto nel 2010 una prima volta; e mentre liberavano nell’aria i palloni, vicino alla zona demilitarizzata sussurravano “Alleluja”. I Vangeli sono frutto dell’impegno di uno dei membri della Chiesa di Cristo, fuggito al Sud durante la guerra di Corea. Ne ha finanziato la produzione di un milione e duecentomila copie.
E’ impossibile sapere ovviamente, quante raggiungeranno possibili destinatari in un Paese in cui la religione, e i cristiani in particolare, continuano a essere pesantemente perseguitati. E nel primo anno di ascesa al potere di Kim Jong nulla fa pensare a un possibile allentarsi della pressione su di loro. Anzi. Secondo le informazioni disponibili, il numero di spie nord-coreane attive in Cina, nelle regioni di frontiera è cresciuto; sono in caccia di attivisti dei diritti umani e di cristiani che cercano di aiutare i nord coreani a scappare. Il controllo dei confini è stato affidato adesso all’Agenzia di Sicurezza nazionale, evidentemente perché le pattuglie di guardie confinarie non erano abbastanza efficaci o sicure nella loro opera. Ed è cresciuta di conseguenza anche la pressione sui contrabbandieri “normali”, per strappare loro informazioni sui cristiani che hanno aiutato a espatriare.
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