Cosa è lo stigma sociale ?

Ho sentito da una Radio,( si dice il peccato e non il peccatore), in una intervista per la “Giornata Internazionale diritti persone con disabilità”, che ancora si parla di pregiudizi, di stigma sociale nei confronti delle persone con disabilità .

Ma non ho sentito alcuna parola inerente gli handicappati psichici, visto che anch’essi fanno parte del mondo della disabilità, dato che l’intervistato è nel campo della disabilità che naturalmente ancora oggi 2019 necessita di tante “cose” .

Mirare a combattere lo stigma sociale, l’esclusione, il pregiudizio, la discriminazione ed “informare i cittadini sulla possibilità di cura e di accesso ai Servizi”, è la sintesi conduttrice nell’indizione della “1° Campagna Nazionale per la Salute Mentale” di alcuni anni or sono, ipotesi che ancora oggi viene alla “ribalta”  .

Non vogliamo assolutamente criticare sia la Direttiva Presidenziale dell’epoca, che la intervista della Radio, perché riconosciamo che ogni attenzione rivolta alla promozione della vita umana, fisica o spirituale, sia della singola persona come del contesto familiare, merita certamente un leale riconoscimento al Proponente a quivis de populo, da tutti i cittadini, tuttavia non possiamo non rilevare che situazioni reali e concrete, come il disagio psichico, non sono state valutate su questo delicatissimo comparto Socio-Sanitario Sociale : un vero disagio sociale !

“ Diffondere atteggiamenti di maggiore solidarietà ” ci trovano d’accordo, anche perché l’indizione di una “Giornata Nazionale di Informazione” su questa materia è stata richiesta dalla n/s Associazione “Cristiani per servire” nella Petizione n. 23 alla Camera dei Deputati e col n.13 al Senato della Repubblica anteriormente al 13.5.2001.

”Giornata” ipotizzata da parte n/s alla Commissione Europea, la quale ha risposto con lettera Prot. n.15406 del 14.11.2000 e portata a n/s conoscenza dalla stessa Commissione Europea anche al Dipartimento Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed al Ministero della Sanità, sempre dell’epoca .

“Promozione dell’informazione”, soprattutto di carattere Medico-Scientifico-Sociale ci trova d’accordo perché in ottemperanza della Decisione n.1786/2002/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 settembre 2002 che adotta un programma d’azione comunitario nel campo della Sanità Pubblica 2003/ 2008.

Esaminando l’essenza di quella “1° Giornata Nazionale della Salute Mentale” si riscontra che la stessa mira a combattere e che continua tutt’ora. 2019, con la stessa “sinfonia” :

1°) lo stigma sociale : cioè l’impronta, il suggello, la vergogna, la paura ed il timore di essere additati alla gente .

Quanto sopra ipotizzato, che si rileva ancora, non sussiste nell’animo umano e nella solidarietà del quotidiano, perché non è qui che si devono ricercare queste “avverse evenienze”.

La vergogna da stigmatizzare è nelle leggi 180 e 833 del 1978 ed i vari “Progetti-Obiettivi” che non hanno garantito assistenza, strutture adeguate, finanziamenti programmati alla prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale dei “ malati mentali “, non prevedendo l’obbligo di cura se non quando il “malato” diventa pericoloso per sé e per altri. Questa è la verità ! E’ troppo lunga l’analisi, comunque questa “situazione “ resta e dura da ben 40 anni e fa parte della disabilità !

Sono rimasti solo i Servizi di diagnosi e cura negli Enti Ospedalieri Generali, dove a volte non esistono Reparti di accettazione per malati in TSO, riempiti di psicofarmaci o manciate di pillole sufficienti da farli ritornare a casa dopo 7 giorni (salvo altra ipotesi) (art.35 legge 833/1978). 

Non è forse un’autentica vergogna che vi sono ancora aperti 6 Ospedali Psichiatrici Giudiziari oggi divenuti misteriosi REMS che insistono in Italia con un numero di pazienti psichiatrici, malati o reclusi che dir si voglia, strutture che dovrebbero essere chiuse !

2°) l’esclusione , anzi direi l’emarginazione avvilente dei malati, non viene compiuta da parte della gente.

Infatti la famiglia non è garantita perché non trova il posto giusto onde curare il proprio congiunto, perché questo tipo di malati non possono essere curati in casa , né si può tenere in casa questo genere di malati. Si deve combattere la cultura dell’assistenzialismo che ghettizza il malato.

3°) pregiudizi , emarginazioni verso i malati mentali non ci sono nella gente .

La società ha paura ! Ha paura perché non sa come difendersi da un nemico invisibile e pertanto incontrollabile!

La solidarietà per la persona-sofferente non manca, anche se a volte, mi si perdoni il paradosso, si può notare che il rispetto per gli animali (verso cui abbiamo la massima comprensione ) supera l’interesse verso l’uomo collocando i primi nella serie A ed il secondo nella serie B dell’etica sociale. 

In quella “1° Giornata Nazionale della Salute Mentale”, come ancora oggi 2013 risulta in auge :

  1. non si è riscontrato alcuna possibile futura programmazione o intendimenti per la realizzazione di strutture volte alla prevenzione, cura o possibile reinserimento sociale di questi malati ;
  2. non si è intravisto una “difesa economica” del malato che sopravvive con euro 285,66 al mese considerato che non tutti godono di  provvidenza economica per l’accompagnamento ;
  3. nessun accenno ad urgenza e gravità per una lacunosa rete assistenziale sul territorio ;
  4. nessuna considerazione per le famiglie che sono turbate per il futuro dei loro congiunti quando resteranno soli al mondo per la costituzione di un Fondo Economico Speciale DOPODINOI ;
  5. nessuna considerazione sulla situazione dei quasi 10 milioni di sofferenti psichici, specie fra i giovani ed ora anche per gli adolescenti ;
  6. nessuna richiesta di ricerca scientifica-farmacologica sulla malattia mentale inerenti la disabilità ;
  7. nessuna richiesta per un sollecito esame del Provvedimento Legislativo sul riordino dell’assistenza psichiatrica “fermo” nella 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati ;
  8. nessuna richiesta di riconversione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, oggi appunto REMS, dall’Amministrazione Penitenziaria al Dipartimento di Salute Mentale ;
  9. nessuna richiesta di un Pronto Soccorso Psichiatrico per intervento d’emergenza ;
  10. nessuna richiesta di aumento dei posti letto, anche per minori, negli Ospedali Generali dove a volte è carente il reparto psichiatrico ;
  11. nessuna richiesta di riqualificazione degli Operatori Sanitari ;
  12. nessuna richiesta di spazi verdi nelle Strutture Protette
  13. nessuna richiesta di evitare l’elettroshock (se ancora vigente) braccialetto elettronico (che si voleva adottare) o l’uso di psico-farmaci specie i “retard” ;
  14. nessuna richiesta di una Direttiva Comunitaria di maggior equilibrio tra i diritti dei malati psico-fisici e quelli dei cittadini europei, da tempo da noi richiesta al Parlamento Europeo ;
  15. nessuna richiesta del Testo Unico sulle disabilità nel quale trovino spazio le diverse normative sull’handicap oggi troppo frammentarie ;
  16. nessuna richiesta del perché nella Legge di Stabilità non sono stati considerati i malati psichici ;
  17. nessuna richiesta è stata avanzata ,rispettando l’art.13 del Trattato di Amsterdam che “combatte” ogni discriminazione spostando il concetto della protezione verso un’integrazione socio-economica il così detto “modello sociale” , onde trasportare nei provvedimenti legislativi italiani  la Direttiva Comunitaria , che doveva essere effettuata entro il 31.12.2003 

Ed altro ancora…! Ma anche questo non fa parte del mondo della disabilità ?

Questo nostro Paese, appesantito da molti e svariati problemi, prigioniero di miserie morali ed egoistiche , di enunciazioni utopistiche, di inutili esternazioni , deve riconoscere che a volte la verità fa male , ma il male è maggiore se non si ricerca la verità sorella della giustizia !

E’ il Parlamento che si deve sensibilizzare, perché è la sede naturale dove si decide ed è auspicabile che si possa realizzare omogeneità d’intenti per la risoluzione di questa autentica piaga sociale, per i malati , le loro famiglie, per la sicurezza di tutti i cittadini che una intervista non può risolvere, ma può denunciare : “cosa” che non ha fatto !!!

E con le parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza “ ! 

Previte

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