Cristiani discriminati anche se maggioranza

Tutte le motivazioni che stanno dietro al Rapporto 2011

Perché i cristiani denunciano di essere discriminati quando in realtà sono la maggioranza in Europa? E perché dare tutta questa importanza a dei casi isolati? A queste e ad altre domande è dedicato un capitolo del Rapporto 2011 sui casi d’intolleranza e di discriminazione dei cristiani in Europa. Dopo aver passato in rassegna i casi d’intolleranza e discriminazione, il Rapporto spiega con domande e risposte il significato e le motivazioni che stanno alla base di questo lavoro di raccolta e denuncia.

Nel corso dei secoli i cristiani hanno trattato le minoranze con intolleranza, quando avevano il potere. Non dovrebbero lamentarsi così tanto adesso.
“Nella storia ci sono state tante voci cristiane che si sono alzate in difesa dei deboli. Noi cerchiamo di proteggere i diritti umani universalmente, che riguardino persone con cui siamo d’accordo o meno. Alcune posizioni o decisioni dei cristiani nella storia oggi sono difficili da capire, ma la storia non può essere giudicata solo con gli standard attuali. Sarebbe molto scorretto punire o giudicare i cristiani di oggi per il passato”.

Ciò che voi chiamate intolleranza e discriminazione non è solo un processo naturale di chi perde privilegi storici?
“I privilegi storici – che in se stessi non sono motivo di discriminazione rispetto ad altre comunità religiose – non sono sempre irrazionali. Come il nome suggerisce, questo genere di privilegi sono per l’appunto storici. Nessuna comunità esiste dissociata dal suo passato o dalle sue identità e tradizioni storiche. La piena neutralità è impossibile. Anche un muro bianco è un’affermazione di un certo colore, soprattutto se è la conseguenza dell’eliminazione del Crocifisso. Il fatto che una comunità religiosa abbia dei privilegi per motivi storici, non significa che altre vengono discriminate, nella misura in cui i diritti vengono tutelati. I cristiani non dovrebbero mai essere marginalizzati o discriminati per il fatto che sono eredi di un gruppo religioso che ha avuto e ha un ruolo significativo. La sottrazione di privilegi ragionevoli della cristianità (come una presenza più significativa o visibile nella vita pubblica) costituisce una rottura innaturale con la storia e l’identità ed è espressione di una ostilità che spesso genera marginalizzazione ed esclusione e finisce per negare dei diritti”.

Perché i cristiani denunciano di essere discriminati quando in realtà sono la maggioranza in Europa?
“Alcune persone, a partire dal principio che le minoranze meritano protezione, sostengono che non sia possibile discriminare la maggioranza. […] Oggi la fede maggioritaria in Europa è trattata senza rispetto. I suoi fedeli vengono confrontati con ostilità e animosità culturale e il libero esercizio della fede deve affrontare limitazioni ingiuste”.

Il cristianesimo è intollerante soprattutto rispetto alle donne, agli omosessuali, agli atei o ai non credenti. La società non può accettare l’intolleranza contro gruppi vulnerabili. I cristiani non si dovrebbero sentire discriminati quando la società s’impegna per difendere le proprie minoranze.
“La radice dell’insegnamento cristiano mira unicamente a difendere ed esaltare la dignità di ogni persona umana, compresi i membri dei gruppi minoritari o persone di convinzioni non-cristiane. La libertà di religione comprende il diritto a insegnare e praticare la fede e a testimoniare e comunicarla pubblicamente, anche se in contraddizione con aspetti individuali di ciò che la maggioranza pensa. Numerosi insegnamenti fondamentali del cristianesimo hanno generato contraddizione in periodi diversi della storia. Lo Stato deve creare uno spazio libero in cui una religione possa agire e governare secondo la propria auto-comprensione. Il discriminare come forma di educazione o di retribuzione viola la libertà di religione e la dignità umana ed è inaccettabile”.

Non date forse troppa importanza a casi isolati?
“L’Osservatorio riporta fatti, non sensazioni; è indispensabile collegare i puntini, vale a dire attribuire significato a questi fatti. Gli episodi riportati sono semplicemente sintomi, ma non sono casi isolati. I problemi sono molteplici e con radici diverse. Esso è evidente, tuttavia, quando si osserva la complessità degli aspetti implicati. Le lobby atee e umaniste, la lobby Lgbt e le lobby radicali stanno facendo una campagna per leggi che violano i diritti dei cristiani, creando un’atmosfera ostile contro i cristiani e l’espressione delle loro posizioni nella sfera pubblica. Questo è diventato un tangibile fenomeno sociale in crescita”.

Fonte: SIR.

TAGS: cristianofobia, Cristofobia, Chiesa, fede, discriminazioni, persecuzioni, cristiani, copti,  Africa, Europa, Asia, America, Medio Oriente, laicismo, Islam

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