Cristiani discriminati: la Corte di Strasburgo apre il caso | Tempi.it

La Corte europea dei diritti dell’uomo comincia oggi ad esaminare il caso di quattro cittadini britannici che hanno fatto ricorso contro lo Stato perché discriminati per la loro religione cristiana sul posto di lavoro.

La Corte europea dei diritti dell’uomo comincia oggi ad esaminare il caso di quattro cittadini britannici che hanno fatto ricorso contro lo Stato perché discriminati per la loro religione cristiana sul posto di lavoro.

LA CROCE VA NASCOSTA. Nadia Eweida, impiegata della compagnia aerea British Airways al check-in, ha smesso di lavorare per la compagnia nel 2006 perché il “dress code” non prevedeva che i dipendenti portassero niente al collo. Quando nel 2007 il codice è cambiato, Nadia è tornata al lavoro e ha fatto causa alla compagnia per discriminazione. Shirley Chaplin, infermiera geriatrica del Royal Devon and Exeter Foundation NHS Trust, ha indossato la croce sopra il camice al lavoro per 30 anni. Un giorno le hanno chiesto di non portare più la catenina o almeno di nasconderla sotto la casacca, lei si è rifiutata. Poi le hanno chiesto di farlo per motivi di sicurezza dei pazienti, lei ha fornito una soluzione pratica, che è stata rifiutata. A quel punto i superiori l’hanno trasferita a un lavoro dietro la scrivania, impedendole di stare con i pazienti. Così, Shirley ha fatto ricorso per discriminazione.

COPPIE OMOSESSUALI. Lilian Ladele, impiegata al Islington Borough Council di Londra come impiegata all’anagrafe per la registrazione dei matrimoni, quando la legge inglese nel 2004 ha approvato le unioni civili si è rifiutata di partecipare come impiegata-testimone a matrimoni omosessuali. Nel 2007 è stata obbligata a partecipare alle cerimonie e per questo ha fatto causa al datore di lavoro. Gary McFarlane, infine, consulente nel campo di disturbi e patologie sessuali alla Relate Avon, è stato licenziato nel 2008 perché aveva annunciato ai suoi superiori che, nel caso si fosse presentata una coppia omosessuale, avrebbe preferito non assisterla, perché questo sarebbe andato contro «i miei principi cristiani».

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