CRISTIANI PERSEGUITATI/ Padre Gheddo: li vogliono cacciare dalla Siria come in Iraq

INT.Piero Gheddo giovedì 1 novembre 2012

Secondo quanto riportato dall’Agenzia Fides, ieri a Homs è stato ucciso l’ultimo cristiano rimasto in città. L’uomo, Elias Mansour, ottantaquattrenne cristiano greco-ortodosso, si era rifiutato di essere evacuato con la popolazione civile, che ha abbandonato la città a causa dei combattimenti tra ribelli e governativi. L’anziano era perfettamente consapevole che la sua vita era in serio pericolo, ma non ha voluto lasciare la sua casa al centro della città per restare vicino al figlio handicappato, di cui si occupava da anni e di cui per il momento non si hanno notizie. L’ultima delle tante storie di cristiani, presi di mira dagli insorti e dai governativi, braccati nell’area di Wadi Sayed, abitata da sunniti e cristiani. Si fa sempre più incerto il loro futuro e la paura è che li attenda il destino dei tanti cristiani che, dopo l’invasione americana dell’Iraq nel 2003, hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni, lasciare tutto e fuggire. Un destino che ha colpito più di 700mila persone, che hanno dovuto lasciare l’Iraq. I cristiani in Siria rappresentano circa il 10% della popolazione e, in passato, alcuni di loro hanno ricoperto anche importanti cariche all’interno di ministeri e uffici pubblici. Oggi tutto è cambiato e, secondo fonti vicine alla Santa Sede, sarebbero almeno 300mila i cristiani sfollati e che hanno perso tutto.

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