Cristianofobia inglese, discriminati i cristiani nell’affido dei bambini

Scovando vecchie notizie: dal sito del “G.R.I.S. di Imola” del 1° marzo 2011


(dal sito “Christian Concern”, link esterno)

Con un verdetto spartiacque emesso il pomeriggio di ieri, 28 febbraio 2011, l’Alta Corte ha intimato che i cristiani che nutrono punti di vista tradizionali sull’etica sessuale sono inadatti a fare da famiglia affidataria e che i “diritti” omosessuali hanno la precedenza sulla libertà di coscienza nel Regno Unito. I magistrati hanno dichiarato che i principi cristiani in tema di etica sessuale potrebbero essere “dannose” per i bambini e hanno implicitamente confermato la tesi della Commissione sulle Uguaglianze e Diritti umani secondo cui i bambini rischiano di essere “infettati” dalle idee morali cristiane.   La sentenza di oggi afferma fortemente la precedenza dei diritti degli omosessuali sulla libertà di coscienza e impedisce allo stato attuale ai coniugi Johns di ottenere un bambino in affidamento come vorrebbero, nonostante il loro ottimo curriculum di genitori affidatari. A questo punto sembra non ci sia niente che possa fermare il crescente divieto contro i cristiani che desiderano adottare o prendere in affidamenti i bambini ma non sono disposti a rinnegare i propri principi.

Il sommario contenuto nella sentenza manda un messaggio chiaro: l’etica cristiana è potenzialmente dannosa per i bambini i i genitori cristiani con punti di vista comuni cristiani NON sono adatti a essere presi in considerazione come potenziali genitori affidatari in quanto ciò contrasta con le politiche sulla diversità e l’uguaglianza.

I coniugi Johns hanno l’assistenza legale del Christian Legal Centre.

Aveva ragione il grande Card Giacomo Biffi quando diceva: L’ideologia dell’omosessualità – come spesso capita alle ideologie quando si fanno aggressive e arrivano a essere politicamente vincenti – diventa un’insidia alla nostra legittima autonomia di pensiero: chi non la condivide rischia la condanna a una specie di emarginazione culturale e sociale”.

Fonte: www.gris-imola.it.

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