Cultura Consiglia ISLAM/ Benhadj (regista): contro il fanatismo ci serve la “purificazione” del Papa

mercoledì 3 ottobre 2012

«I Paesi delle rivolte, dalla Tunisia all’Egitto, hanno tentato di fare proprio questo, di uccidere il re, ma il parricidio non si è compiuto. E il rinnovamento si è fermato». Con il rischio che a prevalere siano gli integralisti, nemici della cultura e della libertà. Anche in paesi come la Francia, dove – dopo il caso delle vignette satiriche di Charlie Ebdo – lo Stato fa la voce grossa e minaccia di espellere i fedeli musulmani che non rispettano la Repubblica. A dirlo è Rachid Benhadj, regista algerino, autore nel 2005 del controverso Il pane nudo, basato su un libro censurato in quasi tutti i paesi arabi. Se non vogliamo cadere vittime dell’estremismo, «tutti dobbiamo fare una purificazione». Come quella di cui ha parlato il Papa, «che si applica benissimo anche ai musulmani».

Rachid Benhadj, la primavera araba è finita?
C’è una metafora molto eloquente che si può usare in proposito. «Scacco matto», in arabo, si dice ashayk mat, che letteralmente vuol dire «re ucciso». I Paesi delle rivolte, dalla Tunisia all’Egitto, hanno tentato di fare proprio questo, di uccidere il re, ma il parricidio non si è compiuto. La Tunisia ha avuto Bourguiba, l’Egitto Nasser e Mubarak. Le rivoluzioni sono state il momento del bilancio con i padri delle patrie, ma la loro morte simbolica non si è consumata del tutto e il rinnovamento si è fermato.

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