DAVE BRUBECK, IL GENIO DEL JAZZ, DIVENNE CATTOLICO NEL 1980 “DAL NULLA”

“UNA NOTTE SOGNO’ IL SUO PADRE NOSTRO, E CREDETTE”. Dave Brubeck il genio del jazz che ha suonato per otto presidenti degli Usa, da John Kennedy a Clinton, divenne cattolico nel 1980, in un modo che merita di essere raccontato. La fonte è il St. Anthony Messenger del 2009. Il primo incontro di Brubeck con la Messa cattolica e romana fu “To Hope. Una celebrazione”, scritta quando Brubeck non apparteneva a nessuna fede o comunità. E’ stata commissionata dal direttore di “Our Sunday Visitor”, Ed Murray, che desiderava non una messa pop o jazz, ma un pezzo di musica seria che riflettesse l’esperienza cattolica americana. Poco prima che nel 1980 l’opera uscisse in pubblico, un prete chiese perché non ci fosse una sezione con il Padre Nostro. Brubeck ricorda di aver chiesto: “Che cos’è il Padre Nostro?” (che lui conosceva come la Preghiera del Signore), e rispose: “Non mi hanno chiesto di farlo”. Decise di non fare nessuna aggiunta, perché questo avrebbe …

… sconvolto la composizione come l’aveva creata. Rispoe al prete: “No, sto andando in vacanza, ho trascurato mia moglie e i miei figli, voglio stare con loro e non pensare alla musica”. “Ma la prima notte che eravamo nei Caraibi, ho sognato il Padre Nostro”, ha raccontato Brubeck. Saltò giù dal letto per scrivere quello che si ricordava del sogno. E in quel momento decise di aggiungere quel pezzo alla composizione, e divenne cattolico. Per anni è stato adamantino nel non definirsi un “convertito”. Diceva che per essere un convertito, uno deve essere qualche cosa, prima. E si è sempre definito un “nulla” da un punto di vista religioso prima di entrare nella Chiesa cattolica.

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