DIALOGO: PRETESTO PER POTER ATTACCARE E DEMOLIRE OGNI DOGMA? DOMANDIAMO RISPOSTE NON AMBIGUE ALLA SANTA SEDE

Già nel marzo del 2002, alla viglia della seconda “apostasia” di Assisi (punita evidentemente da Dio con il crollo della volta della Chiesa?), evento ecumenico bollato come eretico da tutti i Papi (da San Pietro sino a Pio XII), partendo pergiunta da nostro signore Gesù Cristo, molti teologi e religiosi denunciarono la evidente ed eretica protestantizzazione della Chiesa cattolica. Dato che noi cattolici, seguendo gli insegnamenti di Gesù e dei Papi, non abbiamo intenzione di aderire a movimenti religiosi planetari e protestanti, domandiamo pubblicamente alla Santa Sede di fornire risposte non ambigue e di chiarire una volta per tutte la posizione dell’uomo fedele a Cristo ed il come deve relazionarsi con le “false religioni”, ovverosia quelle non ispirate da Dio (tutte tranne il cattolicesimo). Domandiamo caritatevolmente risposte al fine di arginare il dannarsi delle anime. …

Riflessione del 2002

Gli avvenimenti che sono venuti dopo quell’11 settembre 2001 ci hanno fatto ricordare, tra l’altro, anche quella celebre frase: “il XX° secolo sarà religioso”, ma non certo nel modo d’Assisi, anche se molti lo credono un gesto legittimo, data la grave situazione politicasociale in cui si trova tutto il genere umano. Comunque, io non credo che sarà davvero quello spettacolo di Assisi, con quelle 12 religioni (?), a manifestare al mondo il viso autentico dell’uomo religioso! Si può davvero dubitarne!.. Il gesto di Giovanni Paolo II non è scevro di ambiguità di fondo mediatico. Ed è senz’altro un po’ anche spettacolo questo caos di religioni che si attaccano al carro trionfale del Papa! Ma al di là di questa impressione che non pochi hanno, al di là di ogni preconcetto del fatto, questo gesto papale muove un inquietante problema di teologia e di pastorale che non va minimizzato.

Il Papa l’aveva comunque, già detto in un suo discorso alla Curia di Roma il 22 dicembre 1986, quando manifestò “l’unità radicale, basilare e determinante del genere umano”, per cui – secondo Lui – in questa prospettiva, le religioni non cristiane sarebbero come delle “limitazioni dell’unico disegno divino di salute”. Secondo Giovanni Paolo II, cioè, l’unità del genere umano fu immediatamente e di fatto soprannaturale; tutte le religioni, perciò, sarebbero in qualche modo – che lo sappiano o che l’ignorino, che l’accettino o che lo rifiutino – delle manifestazioni incomplete del Mistero cristiano.

È facile pensare, qui, che questa linea teologica è un tutt’uno con la teoria del “cristiano anonimo” dell’eretico (condannato) gesuita Karl Rahner, per il quale ogni uomo sarebbe un “cristiano”, anche se egli lo ignora. In ogni uomo, quindi, ci sarebbe, preesistente, un germe già soprannaturale. Se questo fosse vero, però, ci potremmo chiedere: che cosa ha da dire, allora, il predicatore del Vangelo?.. e quale “Buona Novella” dovrebbe apportare al mondo?.. e di quale “novità” la Fede cristiana sarebbe segno efficace? E se tutti gli uomini sono già “cristiani”, anche senza saperlo, perché, allora, Gesù ha insistito per la nostra conversione? E la nuova nascita, quella che viene dall’Alto e dallo Spirito Santo, ha ancora un senso in questo nuovo quadro di teologia? E l’infusione della Grazia Santificante, vera partecipazione alla vita trinitaria, quale utilità avrebbe in questa nuova versione teologica?..

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