I nazisti e la strage dimenticata della Certosa di Farneta

Dopo lo sfondamento della linea Gustav con l’operazione Diadem, che culminò con la presa di Cassino e la successiva liberazione di Roma, il quadro politico e militare mutò radicalmente con la costituzione della Repubblica Sociale Italiana al Nord e l’occupazione della penisola italiana da parte della Wehrmacht. Proprio in questo periodo, in particolare tra aprile e agosto del 1944, il clima incominciò a diventare più rovente quando i tedeschi, su ordine del Feldmaresciallo Kesserling, sferrarono una furibonda “guerra contro i civili” che non risparmiò neppure i luoghi sacri. L”episodio che stiamo per raccontarvi riporta alla memoria una triste e al tempo stesso ardimentosa pagina di storia che si svolse in una notte di fine estate del 1944 a San Lorenzo a Farneta, una località immersa nel verde a circa sette chilometri da Lucca, dove ancora oggi sorge l’eremo gestito dai frati dell’ordine fondato da san Brunone, i quali non esitarono a spalancare le porte delle loro case per accogliere sfollati, perseguitati politici ed ebrei. Questa attività fu scoperta dai fascisti del luogo che subito misero al corrente il comando delle S.S.. Le lancette dell’orologio segnavano le 23,15 quando, nella notte tra l’1 e il 2 settembre del 1944, la quiete fu improvvisamente violata da una impetuosa irruzione ordita dal sergente Florin che, con un sottile inganno, permise a una pattuglia di circa venti militari della sedicesima divisione delle S.S. di penetrare all’interno della Certosa e metterla completamente a soqquadro.

Cliccare sul link per continuare a leggere: Don Salvatore Lazzara: I nazisti e la strage dimenticata della Certosa di Farneta.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Europa. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.