Don Salvatore Lazzara : La morte della libertà di pensiero e di protesta

 

 

Cari amici, propongo alla vostra attenzione un articolo pubblicato da una nota rivista francese “La Tribune du Commissaire”. La testata è l’organo ufficiale della Polizia francese. Nel numero di Giugno 2013 n. 127°, è riportata a pagina 22 una considerazione sull’attività degli agenti durante le manifestazioni contro i matrimoni gay. L’articolo appare come l’inizio della propaganda dittatoriale francese. Quello che si vede nella foto, nei video, -affermano gli articolisti-, non è la realtà dei fatti. Anzi coloro che propongono le immagini sono facinorosi che contrastano l’opera di sicurezza della polizia. E’ davvero preoccupante leggere simili affermazioni. Nelle righe seguenti pubblico l’articolo tradotto dal sottoscritto. Perdonerete la mia traduzione libera. I commenti dello scrivente, sono tra parentesi  e in colore azzurro, mentre il testo è in colore viola. Nella foto qui accanto trovate l’articolo in originale.
 
Contenzioso tra libertà di espressione e tutela dell’ordine pubblico. Nelle ultime settimane, le immagini pubblicate nei media o su Internet hanno cercato di compromettere seriamente la credibilità delle forze di polizia. Pertanto si avverte tra gli agenti di polizia un crescente disagio. La consegna della Coppa Campione di Francia al club  calcio di Parigi, è stato sfruttata come pretesto  da gruppi estremisti e bande di teppisti per  mettere a ferro e fuoco un quartiere parigino. I video riprendono il saccheggio di un bus ai piedi della Torre Eiffel. La polizia, durante il suo intervento appare visibilmente in difficoltà. Lo scontro tra polizia e bande ha fatto immediatamente il giro del mondo, mettendo in cattiva luce l’operato degli agenti. Subito dopo, la direzione della polizia ha condannato senza mezzi termini gli scontri. Gli  agenti sono stati elogiati per la professionalità mostrata nel contenere la situazione di emergenza assai difficile. (Dunque anche se negli scontri la polizia sembra non aver compiuto il suo dovere, l’articolista afferma che il video non rispecchia la realtà nella sua totalità, in quanto alla fine non hanno “vinto” le bande, ma le forze dell’ordine….. ).
Si può fare anche un parallelo con un altro video che mostra due dei nostri colleghi togliere la libertà ad alcune persone dopo un semplice controllo di identità. Il gruppo fermato indossava il logo di una nota associazione impegnata negli ultimi tempi nel dibattito pubblico su  temi importanti per la vita della nazione. Quel semplice “fermo” ha scatenato nei riguardi della polizia una serie di proteste, tanto da essere accusata di accanimento nei riguardi un certo gruppo di cittadini. I controlli effettuati rientrano nella routine quotidiana. Non sono effettuati per colpire una determinata categoria di persone, (Le affermazioni dell’articolo sono gravissime: le forze dell’ordine francesi cercano di far passare alcuni episodi avvenuti ai danni di coloro che protestano contro il matrimonio gay, come false interpretazioni del ruolo “super partes” della polizia, ai danni dello Stato. Nel web circolano migliaia di foto, video, racconti,che smentiscono categoricamente la posizione descritta sopra).
L’immagine della polizia repubblicana, dedicata esclusivamente alla tutela dei cittadini e delle istituzioni è compromessa con foto che non rispecchiano la realtà. Nel contesto della crisi sociale ed economica, la polizia  deve a tutti gli effetti essere esemplare nel servizio che rende alla nazione, garantendo l’ordine pubblico con i mezzi necessari. Rientra nelle prerogative della polizia punire i facinorosi e tutti coloro che non esprimono pacificamente le loro opinioni durante le manifestazioni. L’Unione dei commissari della Polizia di Stato, si impegna a sensibilizzare tutti gli agenti, affinchè quanto esposto possa essere recepito nel lavoro di ogni giorno a tutela del popolo francese, (L’articolo vuole giustificare e nello stesso tempo condannare le azioni poliziesche a danno dei manifestati. E’ la stessa introduzione usata dalla polizia politica della gestapo durante il nazismo tedesco del secolo scorso. Chissà dove sarà finito il diritto di esprimere la propria opinione!).
 
Un gruppo di commissari di polizia
 
Ecco il testo originale:
 
DE L’ARBITRAGE ENTRE LIBERTÉ D’EXPRESSION ET PROTECTION DE L’ORDRE PUBLIC. 
 
Ces dernières semaines, des images diffusées dans les médias ou sur Internet mettent en cause la crédibilité de l’institution policière et créent un malaise grandissant chez les commissaires de police. 
Un événement festif, la remise de la coupe de champion de France à un club de football parisien, a été récemment mis à profit par des groupes extré- mistes et des bandes de casseurs pour saccager un quartier de Paris. Des vidéos montrant le pillage d’un bus de touristes au pied de la tour Eiffel, ou encore des forces de police visiblement en difficulté face à l’ampleur des exactions, faisaient aussitôt le tour du monde. Le Corps de Conception et de Direction, tout en déplorant que de tels incidents aient pu donner l’image d’une police impuissante à contenir ces débor- dements très graves, félicite l’ensemble des forces de l’ordre engagées pour leur professionnalisme et leur sang-froid. Le parallèle ne peut qu’être fait avec une autre vidéo ayant circulé sur Internet et qui montre deux de nos collègues remettant en liberté des persone portant un vêtement assorti du logo d’une association engagée dans un débat de société, après un simple contrôle d’identité. S’il apparaissait que des instruc- tions ont été données à toute la chaîne hiérarchique policière d’interpeller des personnes sur ce seul motif, les commissaires de police qui, face à une telle situa- tion, ont décidé de les élargir, honorent le Corps de Conception et de Direction. Aux quelques malveillants qui cherchent à le démontrer, il était temps de prouver que notre Institution n’est pas une police d’opinion.
Le Syndicat des Commissaires de la Police Nationale sait pouvoir assurer nos autorités de l’entier engage- ment des commissaires de Police dans la mission diffi- cile qui est la leur, mais se doit aussi de les alerter sur les préoccupations de nos collègues, exposés quoti- diennement à la réalité du terrain.
 
Il n’en reste pas moins que l’image de la police républicaine, exclusivement dédiée à la protection de nos concitoyens et des institutions, doit cesser d’être ainsi écornée. Dans le contexte de crise sociale et économique que traverse le pays, la Police Nationale se doit en tous points d’être exemplaire. Il devra être veillé, dans la période qui s’ouvre, à ce qu’elle dispose toujours des moyens nécessaires pour garantir l’ordre public et réprimer immédiatement les fauteurs de trouble, sans que lui soit aliénée la confiance de l’opinion publique et de tous ceux qui, parmi nos concitoyens, n’auront d’autre souhait que d’exprimer pacifiquement leur opinion sur la voie publique.
Un collectif de commissaires de police.
 
Una polizziotta mette a tacere una donna che “pacificamente”
stava manifestando contro il matrimonio gay.
La foto è ripresa dal gruppo @LaManifPourTous.
Secondo l’articolo, non è vero quello che vediamo
sulla foto, perchè è soltanto una falsa
interpretazione della realtà.
 

Fonte: Don Salvatore Lazzara : La morte della libertà di pensiero e di protesta.

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