L’attacco islamico per il film

Le proteste sfociate per il film sull’islam girato in America, culminate con l’assalto all’ambasciata americana in Libia, pongono all’opinione pubblica mondiale una seria riflessione culturale a cui diventa sempre più difficile rispondere in maniera adeguata. La stampa tratta la questione in maniera tiepida. La condanna trasparente dell’evento sembra adombrata da un’accondiscendenza contro gli “infedeli”, che hanno “osato”, girare un film sull’islam. Invece quando è attaccata la Chiesa, il Papa, il suo Magistero si scatena un vespaio in nome della libertà di parola da far impallidire Dio stesso. La società verso dove si orienta? Esaminiamo alcuni fatti concreti: a New York (Stati Uniti) sulla frequentata Madison Avenue, ogni venerdì pomeriggio si ferma il traffico per far pregare i musulmani.

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