Dopo la «Primavera» Egitto, come voteranno i cristiani?

di Chiara Zappa

«Anche se la Chiesa non sostiene un candidato, i liberali ci rassicurano più degli islamisti. E ai fedeli diciamo: pregate e andate a votare». Parla il portavoce cattolico p. Greiche

«I cristiani rappresentano più del 10 per cento degli aventi diritto al voto, quindi la loro scelta sul candidato alla presidenza avrà un peso importante»: padre Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana, cita i numeri per inquadrare l’umore della comunità copta alla vigilia delle elezioni presidenziali – il primo turno si terrà mercoledì e giovedì – e forse anche per sottolineare l’unico elemento incoraggiante nella sua analisi sul clima che regna nella minoranza cristiana egiziana. La quale, a pochi giorni da un voto che sarà delicato quanto cruciale, resta soprattutto «preoccupata».

«Temiamo per la situazione generale dell’Egitto, sia dal punto di vista dell’economia che da quello della politica, visto che dopo le elezioni parlamentari la maggior parte dei seggi è andata ai partiti legati alla Fratellanza musulmana e ai salafiti», spiega padre Rafic a MissiOnLine. «Ora, quattro dei tredici candidati alle presidenziali hanno legami con la Fratellanza: se sarà un musulmano conservatore ad aggiudicarsi la vittoria, gli islamisti avranno in mano tutto il potere».

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