“Dopodinoi”: chi deve provvedere quando la famiglia scompare ed il disabile psico-fisico resta solo ?

Signor Presidente del Consiglio Monti: si metta una mano sulla coscienza su questa urgentissima necessità e “lasci” un utile ricordo al mondo della sofferenza !
Riconoscere e tutelare il diritto di ogni persona ad accedere a tutte le fonti di informazione riguardanti la sanità pubblica, la ricerca del bene sociale ed ai relativi servizi compresi quelli che si articolano attraverso gli strumenti informatici e telematici, è obbligo che compete alle Istituzioni.
Provvedimenti sono stati assunti per estendere la particolare tutela giurisdizionale, come quelli accordati ai disabili vittime di discriminazioni nel contesto lavorativo comprese quelle situazioni in cui il disabile risulti destinatario di trattamenti discriminatori al di fuori del rapporto di lavoro. Non è molto, ma…!
Per “aiutare”il disabile, la legge n.6 del 9 gennaio 2004 ha introdotto nell’ Ordinamento Giuridico Italiano la figura dell’Amministratore di Sostegno , con lo scopo precipuo di sostenere le persone la cui capacità è limitata o totalmente priva di effetti giuridici. Non è molto, ma…!
Tale norma prevedendo che il beneficiario del provvedimento di tutela conservi la capacità di agire per tutti gli atti diversi da quelli che richiedono la rappresentanza esclusiva o l’assistenza necessaria dell’amministratore puntualmente indicati nel decreto di nomina, cerca di rendere la tutela delle persone non in grado di provvedere pienamente a se stesse più flessibile e vicina alle reali esigenze degli interessati, concretizzando un ulteriore passo verso la piena salvaguardia dei diritti dei disabili.
Ma occorre che le famiglie dei disabili psico-fisici usufruiscano un sostegno che possa compensare situazioni di svantaggio per tutti i membri delle stesse . Questo è stato poco fin’ora, ma…!

Quando la famiglia scompare ed il superstite resta solo, chi provvede al suo futuro ?
Ecco, é uno dei problemi più scottanti, più difficili, più complessi e di maggior rilievo di questi n/s ultimi tempi che abbiamo sempre sostenuto nelle n/s Petizioni ancora giacenti in Parlamento, “argomento”, ripeto, che affligge le famiglie per l’incertezza del “dopo”, cioè del dopo la morte di colui/ei che sostiene il peso dell’assistenza, soprattutto per non avere ancora una ragionevole certezza e sicurezza sui vari tempi assistenziali che il proprio familiare malato dovrà affrontare :

http://it.radiovaticana.va/news/2012/12/05/si_celebra_oggi_in_italia_la_giornata_della_salute_mentale/it1-644962

Oggi questa “forma” di assistenza si è fatta sempre più necessaria, pressante, urgentissima !

Un forte, intelligente ragionevole “cruccio” che assilla, giustamente, le famiglie .

Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, ancora una volta desideriamo ripetere che l’Associazione non usufruisce, né ha mai chiesto o chiede a nessuno contributi finanziari occulti o palesi, ma siamo solo “spinti” dalle ferme intenzioni di fare il nostro dovere di cristiani e di cittadini, nella stessa maniera che ci aspettiamo dal Suo Governo !

 In Italia i disabili fisici sono circa 3 milioni, di cui il 73% anziani, 900 mila circa le persone costrette a letto o su una sedia a rotelle, circa 1 milione e mezzo le famiglie aventi in casa parenti con gravi handicap, circa 10 milioni le persone che soffrono patologie mentali ( Fonte Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali).
Da ciò il desiderio e l’auspicio che possano sopravvivere quelle comunità che rispecchiano la famiglia, composta possibilmente da pochi utenti e qui dobbiamo dire un grande grazie  per quanto operano da lungo tempo gli Istituti Cattolici tipo Opera don Orione, don Guanella, don Gnocchi ecc., oggi, anch’esse in grave pericolo per la sofferenza finanziaria e per il risparmio pubblico che l’Italia in questo momento deve compiere .
Il definire, poi, sostegni economici alle famiglie che si gravano di assistenza ai pazienti con handicap sia fisico che mentale, l’inserimento lavorativo, il sostegno scolastico ed altro, sono temi che le Istituzioni dovranno affrontare in maniera efficace, decisiva e senza indugio.
La realtà attuale che abbiamo sottolineato, cioè il “Dopo di noi”, ci lasciano perplessi, molto perplessi e con noi l’opinione pubblica per la reale necessità e la mancata adozione da parte delle Istituzioni che urgentissimamente devono compiere, perché il mondo della sofferenza non gestisce digiuni, provvedimenti per cani e gatti, manifestazioni di piazza, giochetti politici elettorali od “altro”, Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, si metta una mano sulla coscienza, “lasci” un buon e utile ricordo perché l’handicap in genere non ha tempi di attesa  !

Con le parole del Beato Giovanni Paolo II: Andiamo avanti con speranza!”(NMI, 58).

Previte

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

 

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