Dottrina che neutralizza il libero pensiero

Doctrine neutralisant la libre pensée

di Geneviève Harland

Letà doro dellislam, tanto elogiata da alcuni, è soltanto una stupidaggine. Lislam, nei suoi precetti e la sua dottrina, insegna e glorifica soprattutto la guerra e l’ odio. Sarebbe maldestro attribuirgli la paternità delle innovazioni scientifiche ed artistiche verificatesi nellambito dei popoli sotto la sua sovranità, poiché lideologia pura islamica è limitata in una visione dualista del mondo, tra ciò che è hallal e quello che è haram, cioè tra il legale e lillecito, concezione che riduce sensibilmente ogni creatività.

La presa dellAndalusia con il Jihad,alla fine del VIIIe secolo, limpianto musulmano e la vita quotidiana in questa regione, non sono mai stati quello di un occupante che sarebbe venuto a stabilirsi in modo pacifico e sarebbe stato accolto coi fiori da una popolazione autoctona acconsentente. I resoconti di unAndalusia felice sotto la sovranità musulmana dove avrebbero regnato la pace e lintesa cordiale tra le religioni, sono soltanto dei puri fantasmi idilliaci che derivano da un mito situato a miliardi di anni luce dalla realtà vissuta. Lislam ha raramente vissuto senza esercitare una sovranità umiliante e selvaggia sui popoli passati sotto la sua autorità. Le popolazioni non musulmane furono sottoposte al pagamento obbligatorio dellimposta, forzate a parlare la lingua araba e piegarsi a molti altri obblighi di cui qualsiasi inadempimento provocavano, delle punizioni che potevano andare fino alla pena di morte.

Le conoscenze sviluppate da pensatori musulmani sul modello di Avicenna (1) ed altre Averroè, (2) provengono soprattutto dalle scienze greche tradotte dai cristiani orientali installati in territori occupati dallislam e dalle riprese dei padri della chiesa, fin dai primi secoli della nostra era, alla civilizzazione ed alla conoscenza ellenica.
Del resto, il posto importante accordato alla riflessione e la permissività di cui avevano mostrato questi sapienti musulmani furono oggetto di forti critiche e dostracismo dai detentori della dottrina tradizionalista e conservatrice dellislam. Nel 1198, Averroè fu accusato deresia dai detentori dellislam ortodosso che circondavano il califfo dellepoca. I suoi libri di filosofia furono allora bruciati ed egli stesso fu colpito dall’ ostracismo.

Nel 1308, il teologo ibn Taïmiyya, ideologo radicale e ispiratore del wahabismo, passò otto lunghi mesi della sua vita a redigere una tesi di confutazione della logica greca. Nel suo pamphlet, intitolato confutazione dei logici, ibn Taïmiyya cercò di ridurre a nulla e demonizzare questa logica ed i razionalisti musulmani che se ne ispiravano.

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