Due convertiti “eccellenti”: Magdi Cristiano Allam e Sam Solomon denunciano la resa dell’Europa all’islam

di Io amo l’Italia

La legittimazione del corano da parte dei governi è il seme del terrorismo islamico e l’ingenua sottomissione dell’Europa a questa legittimazione ne rappresenta un preoccupante presagio di assoggettamento da parte dell’islam. A partire da questa affermazione condivisa hanno dialogato a Milano due convertiti “eccellenti” al cristianesimo, Magdi Cristiano Allam e Sam Solomon, nel corso del convegno “Cristianesimo e islam: la vera sfida della nostra Europa”, promosso dal Gruppo Eld (Europa della Libertà e della Democrazia) del Parlamento Europeo e presieduto dall’onorevole Allam.

Il pastore evangelico Samuele Pellerito della Comunità Sorgente di Vita ha rivolto un saluto introduttivo ai presenti, mentre Roberto Mazzeschi, pastore di Alleanza Evangelica Italiana, ha moderato l’incontro spiegando l’approccio dei cristiani evangelici alla realtà dell’islam come religione e ai mussulmani come persone. “I mussulmani come popolo fanno parte del prossimo del Nuovo Testamento. La comunità evangelica ha il compito fondamentale che ci viene dal Signore e dal Vangelo che noi annunciamo, quello di portare a tutto il mondo il messaggio di salvezza, un messaggio che Dio, in Cristo, ha reso possibile. Infatti è in Cristo che Dio entra nella nostra storia, in Cristo ci salva con la croce, in Cristo rende valida questa salvezza con la resurrezione. Questo è il nostro compito. Con l’islam come religione abbiamo un atteggiamento paritario come con le altre religioni: non c’è religione che possa portare l’uomo in comunione con Dio, perché ogni religione vuole possedere Dio ed è impossibile. Per questo l’unica possibilità di rapporto con l’islam è rappresentata da un dialogo il più laico possibile.”

Francesco Maggio, collaboratore dell’Associazione MeTA Onlus, evidenziando la volontà di taluni di smussare aree di conflittualità teologica tra islam e cristianesimo, ha menzionato il documento “Common Word”, redatto nel 2007 da 138 tra i più eminenti rappresentanti dell’islam a livello mondiale e inviata a papa Benedetto XVI e alle chiese del mondo per promuovere la comprensione tra le fedi. “Il documento  – ha affermato Maggio – parte dal presupposto che se i cristiani e mussulmani non sono in pace, il mondo non può essere in pace e che in gioco c’è la sopravvivenza del mondo. La proposta di pace che avanzano prende spunto dalla sura 3:64 del corano. In essa si chiede di accettare il monoteismo islamico, smussando la visione cristiana di Dio e di Cristo. Si esortano le popolazioni del libro a non adorare nessuno se non Allah e a non associare erroneamente Cristo ad Allah. Si chiede così di respingere la divinità di Cristo, rinnegandolo come salvatore.”

Nell’intento di promuovere un dialogo fruttuoso, senza compromettere i cardini della fede cristiana, Francesco Maggio ha poi richiamato il documento dell’evangelismo italiano “Evangelo ed Islam”, redatto nel 2011 e frutto della collaborazione tra l’Alleanza Evangelica Italiana e MEtA Onlus.

I contenuti di tale documento sono stati esposti da Leonardo De Chirico, Vice Presidente di Alleanza Evangelica Italiana, affermando la fede in di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo e respingendo l’idea che il Dio della Bibbia e l’Allah del Corano siano la stessa cosa vista sotto angolature differenti. “Da questa presa di coscienza – ha chiarito De Chirico – respingiamo l’idea che le differenze debbano nutrire sentimenti di diffidenza, di arroganza, di inimicizia, di caricatura da parte dei cristiani nei confronti dei mussulmani. Nel documento si legge ancora – ha proseguito De Chirico – circa la missione cristiana di promuovere e di esigere il rispetto dei diritti umani fondamentali, promuovendo anche forme di co-belligeranza tra cristiani e mussulmani in campo sociale su questioni circoscritte per il bene comune.”

Particolarmente incisivo è stato l’intervento di Sam Salomon, ex mussulmano convertito al cristianesimo e corrispondente presso il Parlamento inglese, imprigionato e torturato per la sua decisione di convertirsi. Salomon ha sottolineato la necessità di distinguere tra mussulmani e islam. “I mussulmani sono persone bisognose  di amore e salvezza – ha esordito Salomon – mentre l’islam è un’ideologia. I mussulmani possono quindi essere redenti, l’islam no.”

A partire da queste considerazioni, Salmon ha parlato delle conseguenze politiche e della differente visione dell’islam tra occidentali e mussulmani: “Nella visione occidentale la religione rappresenta una piccola parte della vita, costituita anche da altri contenuti e attività. Dal punto di vista islamico, al contrario, la vita è una parte piccola di un sistema inscindibilmente politico e religioso. L’islam è un sistema politico che usa una terminologia religiosa e prende vita da due fonti, corano e sunna. Dalle medesime fonti nascono la legge e l’etica dei governi islamici. Un’etica – ha chiarito Sam Salomon – essenzialmente discriminatoria. La libertà nell’islam è libertà di abbracciare e promuovere l’islam. Non si ammette critica ad esso, se lo si fa si è sotto sentenza di morte. La sfida dell’islam è triplice: teologica, politica, numerica. In un contesto di cambiamento demografico, nei prossimi anni cambierà anche lo scenario politico. Questo determinerà l’acuirsi dello sforzo islamico di imporsi nel mondo iniziato nel settimo secolo, con l’adempimento della profezia coranica. In questo contesto l’Italia è sotto mira islamica in modo particolare, perché della conquista di Roma si parla esplicitamente nel corano.”

Ha concluso il giro di interventi del convegno un altro convertito “eccellente”, l’on. Magdi Cristiano Allam, partendo dalla constatazione che “oggi continuiamo a registrare che i cristiani sono i più perseguitati al mondo. Su 10 persone perseguitate per religione, 7 sono cristiani. C’è una guerra in atto, che vede i cristiani vittime di discriminazione, persecuzione, violenza, esodo forzato, massacri. Non possiamo prescindere da questa realtà che tocchiamo con mano alle porte di casa nostra. Questo accade ora in Siria. È necessario da subito distinguere tra l’islam come religione e i mussulmani come persone. È nella sovrapposizione tra queste due dimensioni che si ingenerano equivoci e si producono comportamenti sbagliati. All’insegna dell’ideologia del relativismo che ci impone di mettere su stesso piano tutte le culture e le religioni a prescindere dai contenuti, noi consideriamo che islam, cristianesimo ed ebraismo sono pari e lo facciamo con la litania delle tre grandi religioni monoteiste rivelate abramitiche e talvolta rivelate.

Partendo cristianamente dall’amore per il prossimo, che è il comandamento nuovo di Gesù, – ha proseguito Allam – riferito ai mussulmani come persone, finiamo per legittimare l’islam come religione. Il relativismo associa in modo acritico la dimensione religiosa con la dimensione della persona perché non ci caliamo nella dimensione dei contenuti. Esiste anche una deriva opposta, legata all’ideologia del razzismo che ci porta a criticare i mussulmani come persone a prescindere dal loro vissuto per il semplice aderire all’islam come religione. Siamo divisi tra relativismo e razzismo. Serve contestualizzare altresì il discorso relativo al rapporto con le persone. Deve essere chiaro che questa Europa, che piaccia o meno, ha radici cristiane ed è la nostra casa comune. Se non pensiamo questo, ci concepiamo come una landa deserta e finiamo per essere percepiti come terra di conquista, dove la civiltà è la sommatoria quantitativa di tutti coloro che arrivano, si stanziano e dettano condizioni.”

Una religione, l’islam, che si è espansa attraverso le guerra e la violenza, mediante la conversione forzata. “La storia  – ha precisato Magdi Cristiano Allam – dice che per sette secoli, fino al settimo secolo, tutto il Mediterraneo era cristiano. Le terre che oggi associamo all’islam erano cristiane. Dobbiamo sapere come mai non lo sono più, altrimenti anche noi faremo la stessa fine. Anche in Europa oggi abbiamo le condizioni che hanno consentito l’islamizzazione del Mediterraneo meridionale e orientale. I mussulmani sono ormai parte integrante della nostra società: è emblematico il caso della Gran Bretagna. I 7 giovani che si fecero esplodere a Londra il 7 luglio 2005 erano cittadini britannici, cresciuti in Inghilterra, sui quali è stato operato un lavaggio di cervello nelle moschee inglesi. La scorsa settimana il responsabile dell’antiterrorismo dell’Unione Europea ha denunciato che oggi in Siria ci sono circa 500 cittadini europei mussulmani, in gran parte di origine immigrata che hanno conseguito cittadinanza europea e in parte cristiani convertiti all’islam. Sono là con Al-Nusra (La vittoria) , organizzazione legata ad Al-Qaeda e che sta massacrando mussulmani non sunniti e cristiani. In questo scenario l’Occidente è schierato con i terroristi di Al-Qaeda in Siria, sostenendo i nostri carnefici.

Dobbiamo considerare parole, opere e valori delle persone, elementi che costituiscono l’integralità delle persone. Tutti i firmatari del documento del 2007 menzionato prima da Francesco Maggio sono convinti che la donna è un essere inferiore, che l’apostata va ucciso, Israele deve essere eliminata e il terrorista islamico suicida – se la vittima è un ebreo o un americano – è un martire che guadagna il paradiso islamico. Dobbiamo considerare non solo ciò che queste persone dicono in inglese nei documenti, dobbiamo anche ascoltare ciò che dicono ai mussulmani in arabo.

I mussulmani pregano 5 volte al giorno. Ogni volta che pregano recitando la sura di apertura del corano, chiedono a Dio di concedere loro la retta via, specificando non la via di coloro su cui ti sei adirato, non la via di coloro che hanno deviato. Tutti i teologi islamici chiariscono che costoro sono gli ebrei e i cristiani. Per i mussulmani l’islam è una religione superiore, il compimento della profezia, non semplicemente una religione diversa da cristianesimo ed ebraismo. Per noi il cristianesimo è la religione di Dio incarnato in Cristo, per l’islam Dio si fa testo, si incarta nel corano. Quando parliamo di mussulmano moderato è la persona ad essere moderata, non è moderato l’islam, cioè ciò che troviamo scritto nel corano. Il tentativo dei governi mediorientali di conciliarsi con i trattati internazionali pur governando in nome del corano, scatena sempre il terrorismo islamico da parte di coloro che mettono in evidenza l’inconciliabilità della legge coranica coi trattati internazionali. Questo si verifica perché l’islam è incompatibile con i diritti fondamentali della persona, con lo stato di diritto, con la parità uomo-donna, con la parità tra mussulmani e non mussulmani. Tutto va sottomesso alla sharia, nulla può contraddirla.

Non dobbiamo rinnegare noi stessi, – ha concluso Allam – dobbiamo continuare ad amare il prossimo, ma in un contesto dove noi chiariamo che ci sono valori da condividere e regole da rispettare. In discussione oggi c’è il futuro dell’umanità, della nostra libertà e del cristianesimo. Solo dalla condivisione di valori non negoziabili, dal rispetto di regole che si sostanziano di diritti e doveri, noi salvaguarderemo una società in cui tutti potranno godere di libertà, centralità della persona e dignità della vita.”

Fonte: Due convertiti “eccellenti”: Magdi Cristiano Allam e Sam Solomon denunciano la resa dell’Europa all’islam.

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