Egitto, Al Sisi: “Sì alle chiese cristiane”. Ma i salafiti: è un “complotto copto” – Vatican Insider

Il Parlamento sta discutendo una legge che può ridurre le restrizioni, ma il fronte islamico radicale: “Vogliono diffondere il cristianesimo per creare una nazione a parte”

Maurizio Molinari
Corrispondente da Gerusalemme

 

Il Parlamento egiziano sta discutendo una legge che può ridurre di molto le restrizioni vigenti per la costruzione di chiese cristiane ed il presidente Al Sisi sembra favorevole a tale svolta ma ad opporsi è il Fronte salafita che parla di “complotto copto contro la nazione”. La “Legge sui Luoghi di Culto unificati” solleva grandi attese nella comunità cristiana perché, come spiega Safwat al-Bayadi, capo delle Chiese evangeliche egiziane, “gli ostacoli con cui abbiamo a che fare risalgono al 1934 quando l’allora viceministro degli Interni Al-Ezabi Pasha pose condizioni per la costruzione di chiese, imponendo che non fossero vicino a scuole, canali, ferrovie, uffici  governativi o fra aree residenziali”.

 

Il risultato è che le chiese costruite da allora sono potute sorgere solo grazie ad appositi edifici garantiti dai governi nelle maggiori città ma sono comunque molti i centri urbani e villaggi che non ne hanno alcuna, anche nell’Alto Egitto dove i copti hanno una significativa presenza. “Molti villaggi nell’Alto e Basso Egitto – afferma Nader Shukri, portavoce dell’Unione giovanile Maspero – soffrono per la carenza di chiese che obbliga gli abitanti copti a spostamenti forzati di decine di km per andare a pregare in occasione delle festività cristiane, esponendosi anche al rischio di attacchi fondamentalisti”.

 

I leader delle tre Chiese presenti in Egitto – ortodossi, cattolici ed evangelici – ritengono che la nuova legge dovrebbe far venir meno ogni restrizione, sulla base della Costituzione approvata nel 2014 che, all’articolo 64, tutela nella forma più estesa la libertà di religione. Bayadi è cautamente ottimista perché “nell’attuale governo, dal presidente Al-Sisi agli altri ministri, c’è un atteggiamento favorevole rispetto alle nostre richieste” testimoniato anche dalla decisione di assegnare permessi di costruzione di chiese in diversi villaggi. Resta tuttavia da vedere cosa avverrà in Parlamento perché il Fronte salafita si oppone a tale revisione ritenendo, come spiega il portavoce Hisham Kamal, che “celi un tentativo dei copti di diffondere il cristianesimo in alcuni villaggi che vogliono staccarsi dall’Egitto per creare una nazione indipendente”.

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