EGITTO La prima intervista di Tawadros II, nuovo patriarca copto ortodosso – Asia News

di E. Shalabi, B. El-Dabh

Il successore di Shenouda III si è insediato ieri nella cattedrale di S. Marco al Cairo. Egli rivendica spazio per i cristiani e sottolinea la necessità del dialogo fra cristiani e musulmani egiziani. La sharia fa paura, ma è voluta solo da una minoranza che occorre isolare. I giovani, vera risorsa della Chiesa copta ortodossa.

Il Cairo (AsiaNews) – Libertà di costruzione delle chiese, dialogo fra musulmani e cristiani, incremento della sharia nella costituzione, fuga dei copti all’estero ed educazione dei giovani, sono alcune delle tematiche toccate da Tawadros II nella sua prima intervista rilasciata il 14 novembre scorso al quotidiano egiziano Daily News Egypt. Il successore di Shenouda III sottolinea la sua preoccupazione per una deriva islamista dello Stato, vista come un pericolo non solo per i cristiani, ma per tutti i cittadini egiziani, che dovranno sottostare al volere di una minoranza della società. Ciò si evince dalla composizione dell’Assemblea costituente, di recente boicottata dalla Chiesa copta ortodossa e da altri partiti democratici a causa del monopolio di Fratelli musulmani e salafiti. Il nuovo patriarca insiste sul ruolo dei giovani autori della Rivoluzione dei gelsomini, che hanno demolito il muro di isolamento e di paura in cui erano rinchiusi i copti da decenni. Il loro desiderio di verità e di giustizia va però colmato testimoniando loro che la vera risposta risiede in Dio. 

Eletto lo scorso 5 novembre, Tawadros II si è stato ufficialmente insediato ieri mattina come patriarca nella cattedrale di S. Marco al Cairo. La cerimonia in tre lingue (arabo, inglese e francese) si è svolta davanti a centinaia di fedeli e decine fra autorità civili e religiose. Assente il presidente Morsi, che ha inviato il suo Primo ministro Hisham Qandil, giunto nella cattedrale con due ore di ritardo. Ecco il testo integrale dell’intervista. Traduzione a cura di AsiaNews.  

Per i cristiani egiziani, uno dei punti cruciali , è la legge per la costruzione dei luoghi di culto, che mette restrizioni nell’edificare chiese e nell’effettuare la manutenzione a quelle già esistenti. Come pensa di intervenire su questo tema?

Tale questione riguarda lo Stato e non la Chiesa. Queste restrizioni hanno causato molte crisi in tutti questi anni. Il problema della costruzione dei luoghi di culto è così frequente perchè rientra nel diritto alla libertà religiosa e di culto, che è anche uno dei primi diritti affrontati dalla Dichiarazione Onu dei diritti dell’uomo. Non garantire ai copti il diritto alla libertà di cultoè una questione estremamente pericolosa.  Il problema si trascina da anni e non trova mai  una risposta decisa e autorevole da parte dello Stato. Di recente si è parlato di votare una nuova legge in materia, ma a tutt’oggi non abbiamo visto nulla di concreto.

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