Egitto, se i cristiani difendono Al Azhar – Vatican Insider

L’imam Al Tayyeb dell’università sunnita ha appoggiato i militari che hanno deposto Morsi attirandosi le critiche del primo ministro turco Erdogan. Ma anche il plauso delle chiese

alessandro speciale

Nel caotico calderone mediorientale, può anche accadere che i cristiani d’Egitto si ritrovino a difendere a spada tratta il leader del principale centro d’insegnamento religioso dell’islam sunnita, malgrado questo  sia da anni ai ferri corti con il Vaticano.

L’agenzia vaticana Fides, della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ha riferito ieri delle dichiarazioni a sostegno di Ahmed Al Tayyeb, grande imam dell’università di Al Azhar al Cairo in Egitto, da parte del Consiglio delle Chiese cristiane in Egitto. “Le virtù dell’Imam e la sua statura umana sono testimoniate dalla sua storia”, ha dichiarato padre Bishoy Helmy, segretario generale del Consiglio.

Tutto è cominciato domenica scorsa, quando il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan, del partito islamista moderato Akp, ha attaccato frontalmente Al Tayyeb per il suo sostegno ai militari che in Egitto hanno deposto il presidente Mohamed Morsi. Erdogan e la Turchia sono stati sin dall’inizio sostenitori delle rivoluzioni della ‘primavera araba’ e avevano quindi visto con favore l’ascesa al potere, con le elezioni seguite alla deposizione del dittatore Hosni Mubarak, del partito dei Fratelli Musulmani.

Gran parte dei Paesi occidentali hanno accolto con malcelato sollievo il colpo di stato che ha deposto Morsi e che ha evitato, ai loro occhi, che il principale Paese del mondo arabo cadesse nell’instabilità e diventasse un porto sicuro per l’islam radicale. Ma così non hanno fatto Erdogan e la Turchia, generalmente solidi alleati dell’Occidente.

Di qui l’attacco del sunnita Erdogan al sunnita Al Tayyeb, riportato domenica scorsa dal quotidiano turco Zaman. Al Tayyeb ha appoggiato i militari che hanno deposto Morsi e così facendo, secondo il primo ministro turco, ha perso completamente autorevolezza e rispetto all’interno del mondo musulmano: “È finito. La storia maledirà gli uomini come lui, proprio come ha già maledetto in passato intellettuali turchi del suo genere”. Per Erdogan, uno studioso non dovrebbe compromettere il suo onore per convenienze politiche.

In difesa dell’imam di Al Azhar sono subito scesi in campo il governo egiziano, che ha di fatto una grande influenza sulla rispettata università. Ma anche i cristiani d’Egitto: “Davanti alla crisi – ha detto a Fides monsignor Adel Zaki, Vicario apostolico di Alessandria d’Egitto – si sta registrando una forte intesa collaborativa tra Al Azhar e il Consiglio delle Chiese cristiane, l’organismo che punta a rappresentare la posizione unitaria dei cristiani rispetto alle vicende sociali e politiche”.

Il dato più sorprendente è che le relazioni tra Al Azhar e il Vaticano sono di fatto ancora ‘congelate’, dopo la sospensione del dialogo bilaterale decisa dall’università sunnita dopo il discorso dell’allora papa Benedetto XVI al corpo diplomatico del gennaio 2011, percepito come un’ingerenza negli affari interni del Paese. Il discorso aveva di fatto riaperto la ferita mai veramente sanata provocata dal famoso intervento di Ratisbona, in cui Ratzinger aveva citato un imperatore bizantino che accusava Maometto di aver portato solo “cose cattive e disumane” nel mondo – provocando le proteste anche violente di tutto l’islam mondiale.

Mentre la situazione in Egitto rimane tesissima, il Vaticano spera però di poter riallacciare proprio il dialogo con Al Azhar. “Spero che malgrado le complessità della situazione politica in Egitto possano riprendere i contatti”, ha detto la settimana scorsa il presidente del consiglio per il dialogo religioso, cardinale Jean-Louis Tauran. “La porta per Al Azhar è sempre aperta, quando vogliono noi siamo disponibili”, ha aggiunto. Grazie ad Erdogan, paradossalmente, forse questo dialogo è oggi un po’ più vicino.

Fonte: Egitto, se i cristiani difendono Al Azhar – Vatican Insider.

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