“ Esame di coscienza per vincere le malattie curiali ”

Papa Francesco ricevendo i membri della Curia Romana nella Sala Clementina per gli auguri di Natale e rispondendo all’indirizzo d’omaggio del decano Cardinale Angerlo Sodano, ha detto che la stessa sia “un piccolo modello della Chiesa”.

Questa affermazione vuole essere un ammonimento affinché la Chiesa sia un corpo “vivo” e “sano” in simbiosi con Gesù e non con quei mali, specificatamente 15 curiali , ha proseguito Papa Francesco che richiedono una cura paziente e perseverante per essere guariti.

Tra le malattie indicate dal Papa: la rivalità e la vanagloria, il mal coordinamento e l’alzheimer spirituale ed ancora il funzionalismo e la malattia dei circoli chiusi.

Non si può arrivare al Natale senza aver fatto un esame di coscienza, annota Papa Francesco, vale per tutti i fedeli e ancor più deve valere per chi, come avviene nella Curia Romana, vive a stretto contatto con la Sede Apostolica.

“Essendo la Curia un corpo dinamico, essa non può vivere senza nutrirsi e senza curarsi “. infatti, la Curia come la Chiesa, non può vivere senza avere un rapporto vitale, personale, autentico e saldo con Cristo.

Un membro della Curia che non si alimenta quotidianamente con quel cibo diventerà un burocrate, un formalista, un funzionalista, un impiegatista un tralcio che si secca e pian piano muore e viene gettato lontano”.

Lo Spirito di Dio, prosegue, “unisce e lo spirito del maligno divide”.

Di qui l’origine di quel “catalogo delle malattie” curiali che Papa Francesco enumera per accostarsi bene al Sacramento della Riconciliazione.

Il primo dei mali è “la malattia del sentirsi immortale, immune o addirittura indispensabile”, di quel “complesso degli eletti”, prosegue, che “deriva spesso dalla patologia del potere”.

“Un’ordinaria visita ai cimiteri ci potrebbe aiutare a vedere i nomi di tante persone, delle quale alcuni forse pensavano di essere immortali, immuni e indispensabili! È la malattia del ricco stolto del Vangelo che pensava di vivere eternamente (cfr. Lc 12, 13-21) e anche di coloro che si trasformano in padroni e si sentono superiori a tutti e non al servizio di tutti”.

Insomma una serie di enunciazioni di malattie, di quanti “ avendo perso la memoria” dell’incontro con il Signore, diventa “ sempre di più schiavo dell’Alzheimer spirituale “ ossia di chi “ avendo perso la memoria” dell’incontro, Papa Francesco definisce “ malattia della schizofrenia esistenziale”.

Sono parole molto dure che affrontano un malessere nella Chiesa che è diventato d’epoca, ma nel contempo parole coraggiose che sono portate a rivelare uno dei malesseri odierni che portano ad una grande confusione che avvilisce tutti coloro che sono dentro e fuori la Chiesa e soffrono.

Ma queste parole suscitano nei cuori fiducia degli uomini, specie in questo mondo disgregato ed ansioso di giustizia, ma che contengono un richiamo amorevole di un Papa, ormai definito un papà che ci invita di pregare la Vergine Maria per sanare “le ferite del peccato”.

“Una volta ho letto che: i sacerdoti sono come gli aerei, fanno notizia solo quando cadono, ma ce ne sono tanti che volano. Molti criticano e pochi pregano per loro.

È una frase molto simpatica, gioiosa, ma molto vera perché delinea l’importanza e la delicatezza del Servizio Sacerdotale e quanto male potrebbe causare un solo Sacerdote che cade a tutto il corpo della Chiesa”.

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° : ” Andiamo avanti con speranza “.

Previte

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