Famiglia, anche quella dove insiste la disabilità, è una risorsa umana, una fonte di vita, una vitalità per il genere umano! Un ricordo al Sinodo dei Vescovi.

Sui temi del Sinodo dei Vescovi e sulla Famiglia, previsto in Vaticano dal 5/19 ottobre 2014 con “ Le sfide Pastorali sulla Famiglia nel contesto dell’evangelizzazione “denominato “ Instrumentum laboris “, resta una approfondita disanima sulla situazione e sui questioni inerenti la Famiglia nella vita quotidiana contemporanea .
Le tematiche trattate saranno soggette ad un discernimento di natura Pastorale, dalla crisi di Fede al matrimonio che è la base fondamentale della famiglia, specialmente per i giovani desiderosi di famiglia, ma soprattutto, ci permettiamo, nel ricordo di quelle famiglie dove è ridotta la capacità d’inserimento nella società, in una parola dove è “imperioso” il mondo della disabilità e della sofferenza incarnata verso : ciechi, sordi, sordomuti, invalidi civili, disabili fisici, handicappati psichici, anziani, malati terminali, poveri, in una parola persone emarginate ed indifese .
Come spiegava nel 2010 proprio l’allora cardinale Jorge Mario Bergoglio, nel confronto e talvolta nello scontro con le nuove interpretazioni « sono in gioco l’identità e la sopravvivenza della famiglia, composta da papà, mamma e figli. È in gioco un rifiuto frontale della legge di Dio inscritta nel nostro cuore. Non dobbiamo essere ingenui: non si tratta di una semplice battaglia politica: è l’ambizione distruttiva del piano di Dio» (Omelia Papa Francesco quale Arcivescovo di Buenos Aires luglio 2010 ).
“In un mondo dove la scelta è diventata, purtroppo, sovente provvisoria, la famiglia rimane il luogo di forti e stabili relazioni che influiscono profondamente sia nel bene che nel male, nella vita di ciascuno dei suoi membri “ ( Mons Vincenzo Paglia Presidente Pontificio Consiglio della Famiglia, Congresso Latinoamericano 7 agosto 2014 ).
Avanti, allora, col dialogo ed il confronto forti della consapevolezza, tutta cristiana, che la famiglia sia patrimonio dell’umanità, un tesoro quanto mai prezioso, che costituisce traguardi molto importanti sulla via del riconoscimento all’individuo-persona dei diritti fondati sulla morale e sulla ragione con la difesa della persona e della famiglia, pilastri centrali delle politiche sociali, mentre tutti gli uomini nascono liberi, uguali ed hanno diritto di godere della vita e della libertà.
I diritti nel campo della sofferenza ed in condizioni di disabilità fisica o peggio in quella di handicap psichica dell’uomo, sono quelli necessari per l’inserimento nella vita sociale, nel diritto a vivere in mezzo agli altri, in quello di interagire con il mondo esterno e con altre persone. Quindi è essenziale per l’uomo d’oggi il privilegio, non il libertinaggio, di essere autonomo.
Ma tutto è relativo ! Il relativismo portato in ogni dove da venti di dottrina molto imperanti, appare come l’unico ed indiscutibile atteggiamento all’altezza dei tempi moderni. Si va costituendo una “imposizione” del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultimo obiettivo solo il proprio io e le sue voglie, incluse le azioni che compiono le Istituzioni.
Tuttavia va affermandosi, questo lo evidenziamo ampiamente, è da augurarsi in maniera del tutto provvisoria, una cultura di delirio verso gli animali domestici, verso i quali nutriamo un rigoroso rispetto, ma non possiamo non considerare che sono stati promossi nella serie A della considerazione giuridica e nella rivoluzione etica che costituiscono una nuova moralità, un’ipocrita idolatria (mi sia concesso dire) che supera anche il centralismo dell’uomo, riscontrando un ridimensionamento per quella parte di umanità sofferente che dovrebbe essere in vetta alla classifica delle priorità assoluta, per cui appare sempre più evidente la necessità del rispetto delle buone regole e dei diritti fondati sull’etica e sulla ragione.
Ora nella nostra Italia il diritto-dovere dei cittadini, specie di quelli cattolici, è quello di promuovere e difendere con mezzi leciti le verità morali riguardanti tra l’altro, la vita, la giustizia, la famiglia, la libertà e non il libertinaggio, il rispetto della vita e di quella altrui, della cura “pastorale” delle persone anziane, anche quando costoro sono malati, specie mentali.
La solidarietà sociale nonché cristiana, è un principio altamente etico di ogni uomo che deve sostenere le necessità dei più sfortunati della vita, come, appunto, i malati mentali “i desaparecidos della nostra civiltà”, concetto che deve indurre tutti verso la protezione dei diritti di uguaglianza e pari dignità sociale più volte richiamata dalla nostra Costituzione.
In Italia come in ogni Stato avvengono fatti od episodi originati o riconducibili a menti psichicamente instabili causati dal disagio mentale assai diffuso, specie fra i giovani e gli adolescenti, per la insufficienza di strutture adeguate alla prevenzione, cura ed eventuale inserimento sociale, come la tragedia ad Ancona/ Collemarino dove un padre ha ucciso la figlioletta di 18 mesi, che non è da considerarsi raptus, ma violenza verso chi è indifeso.
Ancora una volta auspichiamo che il Sinodo dei Vescovi, si faccia carico di questi urgenti e gravi problemi in cui l’opinione pubblica è da tempo preoccupata, mentre le Istituzioni Civili e la Politica invece di formalizzarsi in inutili e dannose litigiosità che non servono a nessuno, pensano a questi gravissimi problemi, perché la libertà di essi finisce dove comincia il libertinaggio della politica.
“In un’epoca di crisi della vita familiare, lo sappiamo tutti, le nostre comunità cristiane sono chiamate a sostenere le coppie sposate e le famiglie nell’adempiere la loro missione nella vita della Chiesa e della società. La famiglia rimane l’unità basilare della società e la prima scuola nella quale i bambini imparano i valori umani, spirituali e morali che li rendono capaci di essere dei fari di bontà, di integrità e di giustizia nelle nostre comunità”.( Papa Francesco Seul [ Corea] 16 Agosto 2014 Centro Spiritualità di Kkottongnae)

Previte

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