Famiglia: un bel sì, una brutta fuga | Commenti | www.avvenire.it

Troppi incidenti stradali? Mettiamo al rogo tutte le auto. Rischio obesità? Dichiariamo guerra ai fornai. Oltranzismi di chi gioca con le parole, ma poi rischia di trasformare davvero quelle che sembrerebbero battute senza reale fondamento logico in battaglie politiche. Il gusto del paradosso può condurre a conclusioni incomprensibili e bizzarre.

Come combattere contro discriminazioni sessuali e rischi omofobici? La domanda, depurata da retrogusti ideologici, può sembrare semplice e gli obiettivi addirittura condivisibili. Come hanno risposto invece martedì scorso i consiglieri di Pd, Patto Civico e M5S della Regione Lombardia? Schierandosi contro, o comunque estraniandosi, rispetto a un’iniziativa a favore della famiglia semplicemente giusta e condivisibile.

La maggioranza di centrodestra lombarda aveva l’obiettivo di trovare la data più opportuna per una “Festa regionale della famiglia”. Nell’occasione, è stato votato anche un serio documento a favore della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna. Possibile considerare quest’atto un’inziativa ostile a qualcosa o a qualcuno? Evidentemente sì, se i consiglieri d’opposizione hanno sentito il bisogno di uscire dall’Aula. Qui non è in gioco l’opportunità di combattere ogni tipo di discriminazione e neppure la libertà di valutare congruità ed efficacia della politiche familiari del Pirellone, che possono ben essere discusse, perché quello che si fa a favore della cellula fondamentale della società non è mai abbastanza. Qui c’era e c’è un principio da difendere e un’idea da promuovere.

La famiglia fondata sul matrimonio non è un’opinione su Facebook, dove si può aggiungere “mi piace”, “non mi piace”. Esiste, è passato e futuro di tutti, non può essere trasformata in realtà discriminatoria. È come l’aria. Se mancasse, non potremmo respirare. Se fosse possibile cancellarla dalla società, l’alternativa sarebbe il branco, l’anarchia sociale, la barbarie globale. Ecco perché è insensato trasformare la famiglia in una categoria politica.

Sostenerla, offrirle condizioni sempre migliori per portare a termine i suoi compiti dovrebbe essere obiettivo trasversale. Perché se la famiglia sta bene, funziona e svolge al meglio il ruolo anche nella società, tutti ne traggono benefici. Per questo è proprio brutta quella fuga politica davanti al bel “sì” alla famiglia detto martedì a Milano.

Fonte: Famiglia: un bel sì, una brutta fuga | Commenti | www.avvenire.it.

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