Felice Previte, presidente di Cristiani per Servire, commenta l’articolo dell’Avv. Pietro Guerini sulla Marcia della Vita 2014

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Papa Francesco per la “48° Giornata Mondiale delle comunicazioni“ del 1 giugno 2014 nel Suo Messaggio con tematica : “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro”, tra altro, si rivolge al mondo della comunicazione laica perché adotti una valenza umana e cristiana, mentre ricorda la Parabola del Buon Samaritano, che guarda con benevolenza ed aiuto al ferito caduto sulla strada per opera dei briganti, che si può quasi “comparare”, a quanti malmenano e deturpano la realtà e non curano le parole che uccidono .
“Gesù ci ricorda che anche le parole possono uccidere! Quando si dice di una persona che ha la lingua di serpente, cosa si vuol dire ? Che le sue parole uccidono ! Pertanto, non solo non bisogna attentare alla vita del prossimo, ma neppure riversare su di lui il veleno dell’ira e colpirlo con la calunnia” ( Papa Francesco Angelus 16 febbraio 2014 ).
“Oggi viviamo in un mondo che sta diventando sempre più piccolo” osserva giustamente Papa Francesco nel Messaggio “ dove sembrerebbe essere facile farsi prossimi gli uni agli altri ” . Ma avviene questo ?
“ Quando ci troviamo di fronte ad una aggressione violenta come quella subita dall’uomo percosso dai briganti ed abbandonato lungo la strada “, come leggiamo nella Parabola del Buon Samaritano, “vivendo”in una società ribelle, come quella odierna 2014 dove insistono anche moltissimi casi di ingiustizia, persiste, ancora, una ostinata diffusa esclusione sociale .Ora per entrare nel “fattaccio” della deliberata inconscia mancata di almeno citazione della Marcia per la Vita da parte dei mass media, “risplende” quella della RAI-TV il cui abbonamento è anche pagato dai cittadini, che non vogliono assistere solo a” sproloqui” sulla politica, specie di un certo colore, come quello che atterrisce i tori nell’arena !
Ha ragione quel Presidente, perché una kermesse come quella della “Marcia per la vita” è stata ignorata dalla RAI, una TV di Stato che dovrebbe svolgere un servizio pubblico e non essere a servizio, ripeto, di una ben determinata fazione politica, come ormai sfacciatamente si propina quasi ogni giorno .
Bisogna considerare che il servizio pubblico televisivo, nella libertà di comunicazione sancito dagli art.15/21 della Costituzione, significa una serie di obblighi e di doveri nell’interesse della collettività, che “vediamo” assai poco svolgere, come nel caso in esame.
Molto spesso il delicato argomento degli avvenimenti di natura cattolica, se necessari per “ri-sollevare” l’ascolto, sono irradiati magistralmente, ma quelli come quella Marcia che ha una finalità in favore del bene di tutti viene ignorata !

E non ci vengano a “parlare”, per esempio,  degli amici a 4 zampe, che consideriamo, mentre avvenimenti che non è possibile ignorare non vengono irradiati dalla RAI ! Che squallore !
L’opinione pubblica è indignata per come e con quale eccessiva superficialità viene trattato ogni avvenimento di “altra natura”, come quella per il bene comune e sentiamo anche noi il dovere morale di sostenere che la libertà di informazione.
Amareggia e sconforta la famiglia  “disperata e maltrattata” ( Papa Francesco Vaticano 20 febbraio 2014) anche, di adeguate informazioni su una situazione così delicata e continua a meravigliare la latitanza fin qui perseguita dalle Televisioni e dalle Radio, in una parola dai mezzi di comunicazione in qualsiasi elementare diritto di rispetto dell’informazione.e . Ma questa è libertà ?
Non desideriamo “parlare” delle pseudo comunicazioni fornite dalla Televisivo di Stato, che dovrebbe svolgere un servizi0 pubblico e non partitico, ma altrettanto meritevole di un più attento esame sono necessari per “ incentrare” l’attenzione su altri avvenimenti, certamente anch’essi, almeno altrettanto importanti .
Non sono le parole, le trasmissioni televisive, i casi eclatanti che possono modificare questa “situazione”, è il Parlamento che deve intervenire per definire queste anomalie. Ma interviene ?
Occorre ammettere che passano giorni con chiacchiere, burocrazia e non si è provveduto alla soluzione di “problemi”, come quelli di riforma tra le riforme che tutti dicono e non fanno, tanto da trovarci ancora impreparati, frastornati, delusi, perché occorre che questa situazione non venga vista in maniera teorica, ma venga valutata in modo pratico !
Ed aggiungo se le comunicazioni sociali vogliono essere incisive e concrete, non devono limitare la loro partecipazione a sole e semplici parole, ma essere più presenti e pressanti a trattare un “argomento” che si tira fuori di tanto in tanto ed in particolari circostanze come quella della comunicazione, appunto, di “cose” inutili !
Ricordiamo quello che suggerisce il Santo Annibale Maria di Francia riprendendo le parole di Matteo e Luca : “ Ro gate ergo dominum messis ut mittat operaios in messem  suam” “ Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe “, per quanti malmenano e deturpano la realtà e non curano le parole che a volte uccidono .
La raccomandazione di Papa Francesco è stata : non “sparlare”, “niente chiacchiere”, perché anch’esse “possono uccidere” ed “uccidono la fama delle persone”( Angelus 16 febbraio 2014), se le mettiamo in pratica allora che si risponde ad una adeguata “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro “. Non vi pare ?

E con le parole sagge del Beato Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza!

Previte

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