18/12/2017
Traduzione con Google:
NIGERIA (Voice of the Persecuted) p. Gideon Obasogie, direttore delle comunicazioni sociali della diocesi di Maiduguri nel nord della Nigeria, ha riferito a Voice of the Persecuted (VOP) che due Catechisti (pastori) e uno studente Catechista sono stati uccisi durante un attacco suicida condotto da due giovani donne fuori da una Chiesa in Pulka. Il villaggio si trova nell’area del governo locale di Gwoza che confina con il Camerun e la Foresta di Sambisa.
L’11/12/2017, abbiamo appreso che gli elementi di Boko Haram hanno inviato due donne kamikaze per mimetizzarsi con gli sfollati interni (rifugiati) di ritorno dal campo di Minawao. Il pastore Joseph Naga, 56 era vicino a una chiesa per intervistare coloro che si preparavano per il sacramento della cresima quando le due donne si avvicinarono e lo abbracciò. Preoccupato dalle azioni delle donne, il pastore John Manye, 38 anni e il pastore studente Patrick, 27 andarono ad assistere il pastore più anziano. Secondo p. Gideon, “I catechisti non sapevano che le donne erano kamikaze”. Ma mentre i giovani catechisti si avvicinavano, i due kamikaze fecero esplodere i loro giubbotti e anche John e Patrick furono catturati dall’esplosione. Dozzine all’interno della chiesa sono state ferite e si sono precipitate in ospedale, ha detto. Non ci sono segnalazioni di eventuali vittime dei feriti. L’attacco era anche vicino a un campo IDP che ospitava i rimpatriati.
Gli uomini erano stati nominati dal vescovo di Maiduguri, mons. Oliver Dashe, per vedere l’immediata esigenza pastorale dei fedeli cattolici a Pulka. La Radio Vaticana ha riferito che i catechisti Joseph Naga era sposato e aveva undici figli e aveva lavorato come catechista per 36 anni. John Manye, un catechista per 11 anni è sopravvissuto da una moglie e cinque figli. Patrick, lo studente-catechista non era sposato, [ma anche i suoi cari mancheranno gravemente].
Fr. Gideon ha condiviso con VOP,
“IL DIRITTO DELLE MIE PERSONE: dopo la feroce campagna e l’occupazione di Boko Haram della maggior parte delle comunità nel nord-est verso la fine del 2014, la vita non è stata meravigliosa per i sopravvissuti e i rimpatriati. I combattenti di Boko Haram si trasferirono dalla foresta di Sambisa, invadendo la maggior parte delle comunità al confine con la foresta feroce e tentarono di estendere il loro califfato contraffatto da Gwoza a nord attraverso Pulka e Bama nello Stato del Borno. Poi, a nord dello stato di Adamawa attraverso Madagali, Michika, Uba e Mubi. Con l’aiuto di Dio e il coraggio dei nostri militari, abbiamo visto una svolta e il braccio spietato del terrorismo è stato respinto ”
Il dramma degli sfollati causato da Boko Haram
“A poco a poco, con il passare dei giorni in settimane e settimane in mesi, un numero considerevole del nostro popolo è tornato a casa per stabilirsi e ricominciare la vita. La distruzione era stata fatta e tutto ciò che ci rimane sono dolori di cuore e ulcera. Il solo pensiero degli atti distruttivi di Boko Haram genera attacchi di cuore e shock spinale. Non c’è da stupirsi che molti dei nostri cari amici siano passati in questi ultimi tempi, si è lamentato. Il tasso di psicosi è allarmante, il mio popolo ora soffre di una vasta gamma di disturbi, di una maggiore paura del futuro e di nervosismo, che erano tutti insieme alieni nella nostra terra “.
“Prima della fine del 2015, abbiamo visto i nostri sfollati che cercavano rifugio in porti salvati coraggiosamente risalivano ai loro passi verso le loro case ancestrali. Probabilmente sono stati spinti dal popolare detto “nessun posto è buono come casa”. Alcuni sono tornati a casa a cercare i loro genitori anziani e parenti malati, mentre altri non solo sono riusciti a contare le perdite ma a recuperare alcuni oggetti di valore.
La verità è che la nostra gente nella parte settentrionale dello stato di Adamawa, sotto la circoscrizione ecclesiastica della diocesi di Maiduguri (Madagali, Michika, Uba e Mubi), è tornata nelle loro comunità. I loro mezzi di sostentamento in questa parte del globo, dopo lo spostamento dei militanti, sono diventati costantemente impegnativi.
Le nostre fattorie sono diventate zone di comfort per i terroristi. Non possiamo andare alle fattorie dal momento del ritorno. La mia gente può solo piantare verdure e cereali nel vicinato. Vale la pena notare che questa è una comunità agricola in cui l’agricoltura ha un valore inestimabile. Non è raro che persino i laureati e la maggior parte dei dipendenti pubblici guadagnino tempo per coltivare le loro fattorie per nutrirsi e vendere i loro prodotti, probabilmente pagando le rette scolastiche dei loro reparti “.
Non è una novità che l’amministrazione del governatore Bindow dello Stato di Adamawa abbia da tempo dichiarato uno stato di emergenza nei settori della salute. “Speriamo sinceramente che questo sarebbe un olio di serpente per l’impegnativa, fatiscente e apparentemente totale assenza di strutture sanitarie nell’asse Michika-Madagali dello Stato. La Chiesa cattolica sta comunque mettendo la clinica mobile o mobile per vedere ai bisogni immediati della nostra gente “.
IL RITORNO A PULKA
Fr. Gideon ha sottolineato che tra i milioni di sfollati, ci sono oltre 91.000 persone che hanno lasciato la Nigeria per rifugiarsi in Camerun. Tuttavia, le ostilità incontrate avevano spinto molti a tornare in Nigeria a costo di esporsi alle violenze del gruppo armato Boko Haram. L’esercito nigeriano sta riprendendo il controllo di gran parte del nord-est. Dall’inizio del 2017, le popolazioni hanno iniziato lentamente a tornare nell’area. Tuttavia, i rimpatriati, compresi quelli dei campi profughi del Camerun, stanno tornando a una precaria situazione di sicurezza umanitaria e tenue mentre i terroristi di Boko Haram continuano a imperversare contro la popolazione civile innocente.
Il vescovo di Maiduguri avrebbe dovuto visitare la comunità di Pulka in un secondo momento per pregare e incoraggiare i fedeli. Mentre chiama il governo e l’esercito per controllare e ricontrollare tutti gli angoli in modo da spazzare via completamente i terroristi, continua a pregare per la sicurezza della comunità e delle vittime in questo attacco.
Fr. Obasaogie ha detto: “La comunità di Pulka si stava preparando con gioia per la visita pastorale del vescovo, ma ora è stata gettata in questa tristezza. Hanno paura, ma dicono che sosterranno Cristo e che la morte dei loro catechisti non sarà invano “.
Siamo impegnati ad essere una VOCE per i cristiani nigeriani perseguitati e portarli conforto, sollievo e incoraggiamento. Abbiamo in programma una missione a lungo termine in Nigeria e non saranno dimenticati!
Voice of the Persecuted è sul campo in Nigeria per prendersi cura dei nostri cristiani perseguitati compresi quelli che sono fuggiti dai campi governativi per sfuggire alle continue minacce e pressioni per convertirsi. La nostra missione supporta anche le famiglie, che soggiornano in un campo IDP cristiano, dalla comunità di Pulka, costrette a fuggire dalle loro case durante gli attacchi di Boko Haram. Tutti i rapporti recenti confermano la loro apprensione di tornare in questa zona pericolosa con le loro famiglie.
Con grandi difficoltà, ringraziano Dio e si sentono estremamente benedetti di aver tenuto la sua mano su orfano – 306x4601them. Sono stati così incoraggiati e grati per ognuno di voi che si è unito a questa missione attraverso le vostre preghiere e il vostro sostegno. I tuoi doni hanno portato tanti sorrisi. GRAZIE! Ci sono almeno 200 uomini, donne e bambini che vivono ancora nel campo. Cibo, vestiti, medicine e cure mediche sono i loro più grandi bisogni. Se vuoi mostrare la tua compassione per coloro che hanno affrontato una persecuzione inimmaginabile, per favore sostieni la nostra missione di soccorso in Nigeria, oggi. Insieme al tuo generoso aiuto, possiamo raggiungere l’obiettivo di alleviare la sofferenza orribile. Nell’oscurità e nella disperazione, serviamo nell’amore, a braccia aperte e con le mani per offrire luce e speranza. Preghiamo che vivranno molta gioia mentre glorificano Dio, questo Natale!
AIUTO SALVA I PERSEGUITATI
Ogni giorno, ringraziamo Dio che sta lavorando attraverso di te per prendersi cura dei suoi figli e per promuovere il suo regno! Mentre benedici grandemente gli altri, possa Dio continuare a benedirti. Grazie mille per il vostro sostegno. Non potremmo farlo senza di te!
Puoi anche inviare il tuo regalo a:
2740 Terzo giorno
P.O. Box 122
Trenton, MI. 48183
Se il Signore lo sta mettendo sul tuo cuore e tu sei in grado, per favore aiutaci a continuare la missione in Nigeria. Sarà un progetto a lungo termine. Le donazioni hanno sempre avuto un disperato bisogno
Testo originale:
Female suicide bombers kill 3 Christians near church, more reported injured
NIGERIA (Voice of the Persecuted) Fr. Gideon Obasogie, Director of Social Communications of the Diocese of Maiduguri in northern Nigeria, reported to Voice of the Persecuted (VOP) that two Catechists (pastors) and a student Catechist were killed during a suicide attack carried out by two young women outside a Church in Pulka. The village is located in the Gwoza local government area which borders with Cameroon and the Sambisa Forest.
On 11/12/2017, we gathered that the Boko Haram elements sent two female suicide bombers to blend in with the internally displaced (refugees) returning from the Minawao camp. Pastor Joseph Naga, 56 was nearing a church to interview those preparing for the Sacrament of Confirmation when the two women accosted and hugged him. Concerned by the women’s actions, Pastor John Manye, 38 and student-pastor Patrick, 27 went to assist the older pastor. According to Fr. Gideon, “Little did the Catechists know that the women were suicide bombers.” But as the younger Catechists approached, the two suicide bombers detonated their vests and John and Patrick were also caught up in the blast. Dozens inside the church were injured and rushed to the Hospital, he said. There are no reports of any fatalities from the wounded. The attack was also near an IDP camp hosting the returnees.
The men had been appointed by the Bishop of Maiduguri, Most Rev. Oliver Dashe, to see to the immediate pastoral exigency of the catholic faithful in Pulka. Vatican Radio reported Catechists Joseph Naga was married and with eleven children and had worked as a Catechist for 36 yrs. John Manye, a Catechist for 11 years is survived by a wife and five children. Patrick, the student-Catechist was unmarried, [but will also be sorely missed by his loved ones].
Fr. Gideon shared with VOP,
“THE PLIGHT OF MY PEOPLE: Since Boko Haram’s ferocious campaign and occupation of most communities in the Northeast around the later part of 2014, life hasn’t been wonderful for the survivors and returnees. The Boko Haram fighters moved out of the Sambisa forest, overran most communities bordering the fierce forest and tried to extend their counterfeit caliphate from Gwoza to the north through Pulka and Bama in Borno State. Then, to the north of Adamawa state through Madagali, Michika, Uba and Mubi. With the help of God and the courage of our military men, we saw a twist and the ruthless arm of terrorism was rolled back”
The drama of displaced people caused by Boko Haram
“Gradually, as days rolled into weeks and weeks into months, a considerable number of our people have come home to settle and begin life anew. The destruction had been done and all we are left with is heartache and ulcer pains. The mere thought of the destructive acts of Boko Haram breeds heart attacks and spinal shocks. Little wonder a lot of our beloved friends have passed on in recent times, he lamented. The rate of psychosis is alarming, my people now suffer from a wide range of disorders, heightened fear of the future and nervousness, which were all together alien in our land”.
“Before the end of 2015, we saw our displaced people who sought refuge in save havens courageously traced their steps back to their ancestral homes. Probably they were propelled by the popular saying ‘no place is good as home.’ Some came home to seek their aging parents and sick relatives, while others came not only to count their losses but to rescue some valuables.
The truth of the matter is that our people in the Northern part of Adamawa State, under the Ecclesiastical circumscription of Maiduguri Diocese (Madagali, Michika, Uba and Mubi), are back to their communities. Their means of livelihood in this part of the globe, after the shift of the militants, have become consistently challenging.
Our farms have become comfort zones for the terrorists. We cannot go to the farms since returning. My people can only plant vegetables and grains in the neighborhood. It is worth noting that this is an agricultural community where farming is invaluable. It’s not uncommon that even graduates and most civil servants make time to cultivate their farms to feed themselves and sell their produce likely pay the school fees of their wards.”
It’s no news that Governor Bindow’s administration of Adamawa State has long declared a State of emergency on the Health sectors. “We sincerely hope that this would be a snake oil to the challenging, dilapidating and seemingly total absence of health care facilities in Michika- Madagali axis of the State. The Catholic Church is however, putting made-shift or mobile clinic to see to the immediate needs of our people.”
THE RETURN TO PULKA
Fr. Gideon emphasized that among the millions of displaced, there are over 91,000 people who left Nigeria to take refuge in Cameroon. However, the hostilities they encountered had pushed many to return to Nigeria at the cost of exposing themselves to the violence of the armed Boko Haram group. The Nigerian army has been re-gaining control of most of the north-east. Since the start of 2017, populations slowly began to return to the area. Nevertheless, returnees, including those from Cameroon refugee camps, are coming back to a precarious humanitarian and tenuous security situation as Boko Haram terrorists continue to rage against the innocent civilian population.
The Bishop of Maiduguri was scheduled to visit the Pulka community at a later date to pray with and encourage the faithful. While he calls on the government and military to check and double check all corners so as to completely wipe out the terrorists, he continues to pray for the safety of the community and the victims in this attack.
Fr. Obasaogie said, “The Pulka community was joyfully preparing for the pastoral visit of the Bishop but have now been thrown into this sadness. They are scared, but they say they will stand for Christ and that the death of their Catechists shall not be in vain.”
We are committed to being a VOICE for persecuted Nigerian Christians and bring them comfort, relief, and encouragement. We plan for a long-term mission in Nigeria and they will not be forgotten!
Voice of the Persecuted is on the ground in Nigeria to care for our persecuted Christians including those who’ve fled government camps to escape the ongoing threats and pressure to convert. Our mission also supports families, staying at a Christian IDP camp, from the Pulka community who were forced to flee their homes during Boko Haram attacks. All recent reports confirm their apprehensions of returning back to this dangerous area with their families.
In great hardship, they thank God and feel extremely blessed that He has kept His hand on 
them. They have been so encouraged and thankful for each one of you who have joined this mission through your prayers and support. Your gifts have brought so many smiles. THANK YOU! There are at least 200 men, women and children still living in the camp. Food, clothing, medicine and medical attention are their greatest needs. If you would like to show your compassion for those who’ve faced unimaginable persecution please support our Nigerian relief mission, today. Together with your generous help, we can reach the goal to alleviate horrific suffering. In darkness and desperation, let us serve in love, with open arms and giving hands to provide light and hope. We pray they will experience much joy as they glorify God, this Christmas!
HELP SAVE THE PERSECUTED
Every day, we thank God that He is working through you to care for His children and to further His Kingdom! As you greatly bless others, may God continue to bless you. Thank you so much for your support. We couldn’t do it without you!
You may also send your gift to:
2740 Third St
P.O. Box 122
Trenton, MI. 48183
If the Lord is placing it on your heart and you are able, please help us to continue the mission in Nigeria. It will be a long term project. Donations always desperately needed
