Il presidente Aquino ha annunciato la firma degli accordi con gli indipendentisti islamici del Milf. Nascerà una nuova entità autonoma che si chiamerà Bangsamoro. Ma il vescovo di Isabela Martin Jumoad avverte: «Sia tutelata la libertà religiosa di tutti»
Le Filippine sperano nella pace per Mindanao, l’isola meridionale tormentata dalla guerra che vede da anni gli indipendentisti del Moro Islamic Liberation Front (Milf) opporsi all’esercito filippino. Un conflitto che ha già fatto oltre 150 mila morti. Questa notte il presidente Benigno Aquino ha annunciato con un discorso in tv che finalmente il lungo negoziato in corso da quindici anni tra le due parti è arrivato ad una svolta: in Malaysia i rappresentanti del governo e del Milf hanno firmato un accordo quadro che dovrebbe portare alla nascita del Bangsamoro, «la terra dei moro», una regione autonoma a maggioranza musulmana. Essendo frutto di un negoziato dovrebbe essere una soluzione politica più credibile rispetto all’ARMM, la forma di parziale autonomia che era già stata concessa da Manila, che Aquino stesso ha definito un fallimento.
Per capire meglio la posta in gioco di questo negoziato di pace può essere utile leggere questo articolo realizzato qualche anno fa da Stefano Vecchia e che riassume molto bene la storia recente di Mindanao: le particolarità dell’isola a maggioranza musulmana, il sogno del governo di Manila di trasformarla in una nuova frontiera per gli agricoltori senza terra delle altre isole filippine, il lungo conflitto, gli intrecci perversi con la criminalità che hanno reso difficile in questi anni il negoziato.
Cliccare sul link per continuare a leggere: Filippine Accordo su Mindanao, speranze di pace – MissiOnLine.org.
