Francia, procuratore Repubblica: «No ai matrimoni gay» | Tempi.it

Settembre 9, 2013  – Leone Grotti

 

francia-matrimoni-gay-giustiziaLa legge sui matrimoni gay  è stata approvata in Francia solo quest’anno dal governo di Francois Hollande, ma le prime nozze tra due persone omosessuali sono state celebrate Oltralpe già nel 2004. Allora un sindaco, constatando che il codice civile non dava indicazione sul sesso degli sposi, celebrò un matrimonio gay (poi annullato).

«NO MATRIMONI GAY». In seguito a quella provocazione, il procuratore della Repubblica Eric Bedos inviò una lettera a tutti i sindaci francesi per ricordare che «solo il matrimonio tra due persone di sesso differente può essere celebrato. Si tratta di un problema di ordine pubblico, che deriva da disposizioni contenute nel Codice civile e nella Convenzione europea di salvaguardia dei diritti dell’uomo».

CONVENZIONE EUROPEA. Se gli articoli 75 e 174 del Codice civile francese sono stati modificati in seguito all’approvazione della legge Taubira, restano intatte le argomentazioni che si rifanno alla Convezione europea, valida tutt’oggi. «Inoltre, l’articolo 12 della Convenzione europea di salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali dispone che “a partire dall’età nubile, l’uomo e la donna hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia secondo le leggi nazionali che governano questo diritto”».

CORTE EUROPEA DIRITTI DELL’UOMO. «La Corte europea dei diritti dell’uomo – continua il Procuratore – ha considerato che questo articolo riguardi solo il matrimonio tra due persone di sesso biologico differente. Ricordo quindi che un ufficiale dello Stato civile che celebrasse un matrimonio tra persone dello stesso sesso sarebbe passibile di una ammenda civile e di sanzioni amministrative».

CAMBIANO I TEMPI. Dal 2004, i tempi sono cambiati in Francia. Oggi a Parigi non si parla più di «sesso biologico» ma solo di «genere», modificabile a piacimento. L’articolo 12 della Convenzione europea, inoltre, non viene più considerato da nessuno, mentre i governanti e giudici francesi si premurano di sanzionare tutti quei sindaci che, appellandosi all’obiezione di coscienza, chiedono di astenersi dal celebrare nozze tra omosessuali. Così, il sindaco di Arcangues Jean-Michel Colo ha rischiato di essere sospeso, di vedersi revocata la carica di sindaco, di essere condannato a tre anni di prigione e a un’ammenda pari a 45 mila euro. Stessa sorte hanno rischiato Jean-Yves Clouet, sindaco di Mésanger, Marie-Claude Bompart, sindaco di Bollène, e molti altri. Alcuni sono stati costretti a tornare sui propri passi, altri rischiano tuttora le pene sopra descritte. A tutti, il procuratore della Repubblica di turno ha scritto cose opposte a quelle sopra riportate del 2004.

Fonte: Francia, procuratore Repubblica: «No ai matrimoni gay» | Tempi.it.

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